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La tv russa realizzerà una serie complottista su Chernobyl

Dopo il successo, di pubblico e di critica, ottenuto dalla miniserie in cinque puntate dedicata alle vicende di Chernobyl, l’emittente russa Ntv ha annunciato la produzione di un altro show sul disastro nucleare, questa volta con un punto di vista decisamente differente. Nella versione russa, infatti, ci si concentrerà su due agenti segreti: uno americano, incaricato dalla Cia di raccogliere informazioni sulla centrale intitolata a Lenin, e uno russo, che invece ha il compito di stanarlo.

Secondo quanto riporta il Guardian, il regista Alexey Muradov così avrebbe giustificato la trama alla Komsomolskaya Pravda, il quotidiano russo più diffuso: «C’è una teoria secondo cui gli americani si erano infiltrati nella centrale nucleare di Chernobyl e molti storici non negano che il giorno dell’esplosione un agente dei servizi segreti del nemico fosse presente nella stazione». Ha poi aggiunto che la nuova serie «propone una visione alternativa sulla tragedia di Pryp’jat’».

Com’è facilmente intuibile, la serie scritta da Craig Mazin che ha raccolto quasi solo critiche positive – fa eccezione quella del New Yorker, secondo cui non è realistica la descrizione del potere sovietico – è stata molto odiata dai media vicini a Putin, che l’hanno definita faziosa, sospetta e incoerente. Una chiave di interpretazione su questa reazione la offre la giornalista Ilya Shepelin, che ha scritto sul Moscow Times: «Tutti gli episodi di Chernobyl si concentrano sulla lotta straziante e sui sacrifici che il popolo sovietico ha intrapreso contro le conseguenze dell’esplosione. Ed è stata questa gente che ha salvato l’Europa, a costo della propria vita e della propria salute. Guardare la serie aiuta a comprendere, almeno in parte, le difficoltà che hanno dovuto affrontare. La Russia, invece, non ha mai celebrato quegli eroi».