Cose che succedono | Cronaca

In California ci sono sempre più studenti senza tetto

Recentemente in California si è discusso del piano dell’Università di Santa Barbara di costruire un gigantesco dormitorio per gli studenti: 4500 posti letto, mini-appartamenti e pochissime finestre. Lo hanno ribattezzato “Dormzilla”. L’opinione pubblica californiana e nazionale l’ha presa malissimo: non sono condizioni abitative degne per la futura classe dirigente del Paese. Ma, a giudicare da quanto riportato dal Los Angeles Times, per molti studenti un mini-appartamento in una mega-dormitorio sarebbe un miglioramento sensibile della condizione abitativa. La California vive da anni una crisi abitativa provocata dall’innalzamento dei prezzi per l’acquisto e l’affitto delle case. La pandemia ha peggiorato la situazione e ora tantissimi studenti si ritrovano a vivere in camere d’albergo o a dormire in macchina.

Solo 12 dei 116 campus californiani hanno un “housing program”, un progetto dedicato esclusivamente a mettere un tetto sopra la testa degli studenti. In mezzo a questa crisi, 81 università hanno già chiesto al governo federale e statale dei fondi per la costruzione di nuove unità abitative dedicate, ma il tempo è poco e la necessità impellente: il 20% degli iscritti ai community college è senza casa, 16.000 studenti solo tra University of California e California State University sono in questo momento in lista d’attesa per un appartamento, a Berkley soltanto hanno rifiutato 5.500 richieste già questo autunno, nonostante il 40% degli iscritti abbia dichiarato che il costo della vita in città è semplicemente troppo alto. In alcuni casi, la situazione arriva al grottesco: il Long Beach City College ha lanciato un programma che permette agli studenti di parcheggiare la macchina in cui dormono in uno spazio di proprietà dell’università, così almeno non pagano il parcheggio e non rischiano la multa. I posti a disposizione sono 15:11 sono già stati assegnati. Oltre alla pandemia e alla housing crisis californiana, le cause di questa situazione hanno a che vedere anche con politiche relative all’università adottate in passato. La University of California, per esempio, dal 2015 ha aumentato gli iscritti di 27.583 unità. I posti letto aggiunti sono stati 22.000.