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La bufala dei bianchi aggrediti durante la proiezione di Black Panther

La settimana scorsa in tutta Italia si parlava dell’incredibile “bufala del treno”: un tizio ha condiviso la foto di un uomo di colore in treno con una lunga didascalia che commentava la situazione. L’uomo non aveva il biglietto e diceva di non avere i soldi per pagarlo ma possedeva uno smartphone Samsung S8, ecc.. Un capolavoro di stupidità che continuava con un breve accenno al caso della ragazza uccisa a Macerata e finiva così: «Un esempio lampante della totale assenza di certezza della pena che il nostro Paese ha regalato a queste persone che non sono più disponibile a chiamare “rifugiati”». Il post del pendolare è stato molto condiviso e commentato ed è subito diventato virale. Peccato che poi la “notizia”, già idiota di per sé, sia stata completamente smentita dal controllore del treno e da Trenitalia: a quanto pare l’uomo, che parlava male l’inglese e pochissimo italiano, ha poi dimostrato di essere in possesso del biglietto e di essere quindi un viaggiatore assolutamente regolare.
Anche gli Stati Uniti, come sappiamo, hanno la loro versione del pendolare del Frecciarossa Termini-Milano. L’ha raccontato Dazed: su Instagram sono comparsi dei post con foto e accuse da parte delle vittime di violenze da parte di persone di colore durante le proiezioni di Black Panther. Secondo questi troll, alcuni afroamericani avrebbero picchiato, molestato e ferito dei bianchi innocenti che avevano semplicemente intenzione di andare al cinema. La foto di una ragazza bionda con viso e maglietta insanguinati, ad esempio, viene postata su Instagram con questa didascalia: «Sono andato al cinema con la mia ragazza per vedere Black Panther e un ragazzino nero ci ha urlato “siete nel cinema sbagliato” e le ha tirato una bottiglia in faccia».

Basato sul personaggio di Pantera Nera della Marvel Comics, Black Panther (da noi arrivato il 14 febbraio) ha incassato più di $361 milioni in tutto il mondo ed è stato acclamato dalla critica. Il film è stato definito un punto di svolta nella rappresentazione cinematografica degli afroamericani: è la prima volta che un blockbuster ha un cast costituito quasi completamente da persone di colore ed è la prima volta che un film del genere adotta una versione afro-centrica della storia.
Per fortuna i profili da cui sono stati condivisi i post sono stati cancellati e c’è anche chi ha creato dei meme che prendono in giro le assurde trovate dei suprematisti bianchi. Ma è giusto che chi condivida contenuti del genere non venga punito che con l’eliminazione dei post e del profilo? Nella sua didascalia il pendolare del Termini-Milano scriveva: «Un esempio lampante della totale assenza di certezza della pena che il nostro Paese ha regalato a queste persone». E se queste persone fossero proprio quelli come lui?

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