È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.
Com’è stato ricordato Bertrand Tavernier, il regista francese morto a 79 anni
Bertrand Tavernier, regista francese autore di opere come Che la festa cominci e Colpo di spugna è scomparso ieri sera, giovedì 25 marzo, a Sainte-Maxime, nel sud-est della Francia. Durante la sua lunghissima carriera, iniziata come critico cinematografico per le riviste principali Positif e i famosi Cahiers du Cinéma, successivamente come ufficio stampa e infine come sceneggiatore per Riccardo Freda e Jean Leduc, per poi raggiungere il successo con i film interpretati da Philippe Noiret, ha realizzato pellicole che hanno influenzato per sempre la cinematografia d’Oltralpe, come ha sottolineato Alberto Barbera, direttore artistico della Biennale di Venezia. Tanti altri esponenti del mondo della cultura hanno ricordato Tavernier riportando le sue scene più famose e rammentando le sue vittorie, come per Round Midnight – A mezzanotte circa, pellicola che si aggiudicò un premio Oscar grazie alla strepitosa colonna sonora a cura di Herbie Hancock. O per il suo film d’esordio, L’orologiaio di Saint Paul subito premiato a Berlino con l’Orso d’argento.
Avec son épouse Sarah, ses enfants Nils et Tiffany et ses petits-enfants, l’Institut Lumière et Thierry Frémaux ont la tristesse et la douleur de vous faire part de la disparition, ce jour, de Bertrand Tavernier. pic.twitter.com/apVuXzYgmS
— Institut Lumière (@InstitutLumiere) March 25, 2021
Con Bertrand Tavernier scompare una delle figure più prestigiose e influenti della cultura cinematografica francese della seconda metà del Novecento. La cinefilia d’Oltralpe perde uno dei suoi simboli più rappresentativi, il cinema uno degli autori più originali e apprezzati.
— Alberto Barbera (@AlbertoBarbera2) March 25, 2021
A dare l’annuncio ufficiale della morte è stato l’istituto Lumiére di Lione, di cui era fondatore e presidente. «Il cinema francese è in lutto», ha twittato l’ex presidente del Festival di Cannes, Gilles Jacob: «Il regista, il cinefilo, tutto di lui ha contribuito all’esercizio di un’arte a cui ha dedicato la sua vita. Non ci racconterà più le sue storie con quella potente forza persuasiva che lo ha reso un autore tanto prezioso», definendo il regista come una “beast of cinema”: «Me lo ricordo come una bestia del cinema, famelico nel vederlo, nel farlo, nel parlarne, nel difenderlo […] Quando riusciamo a soddisfare la nostra passione a tal punto, possiamo dire di aver avuto una buona vita». Lo ha ricordato (qui) anche il regista Michael Mann, membro del consiglio del Fondo culturale franco-americano: «La perdita di Bertrand Tavernier è una perdita per il cinema e per i registi di tutto il mondo», aggiungendo che oltre a essere un regista memorabile, Tavernier è stato un grande bibliofilo e narratore, «saremo per sempre grati di aver avuto il privilegio di averlo conosciuto».
Bertrand Tavernier est parti. Le cinéma français le pleure. Le cinéaste, le cinéphile, la mémoire, tt concourait à l’exercice d’un art auquel il a dédié sa vie. Il ne nous racontera plus ses histoires avec cette percutante force de conviction qui en faisait un auteur si précieux.
— gilles jacob (@jajacobbi) March 25, 2021
#BertrandTavernier was a mighty keeper of the flame of cinema.
To have dinner and talk movies – I recall a long conversation about Jean Grémillon’ Remorques – was a joy and honour.
So sad pic.twitter.com/syS5XZTJYD— mark cousins (@markcousinsfilm) March 25, 2021
Isabelle Huppert : “Bertrand Tavernier incarnait l’amour d’un certain cinéma. C’était un homme très érudit, qui avait un grand amour des acteurs, beaucoup d’attention pour eux, la joie traversait ses tournages.” #le79Inter pic.twitter.com/YEo8GVYqbs
— France Inter (@franceinter) March 26, 2021
Stimato anche da autori e critici della Nouvelle Vague come Truffaut e Godard, Tavernier è stato ricordato da molti altri (Variety li ha raccolti tutti) tra cui Taylor Hackford, ex presidente della Directors Guild of America che ha scritto: «Ho intrattenuto un dialogo continuo con Bertrand per molti anni: sapeva di cinema più di chiunque altro io abbia mai conosciuto. I miei due film preferiti di Tavernier sono: Colpo di spugna, il miglior adattamento di un romanzo di Jim Thompson, e Capitaine Conan, un resoconto brillante e assolutamente unico sulla prima guerra mondiale». Si sono aggiunti l’organizzazione cinematografica UniFrance che ha ricordato tutti i premi César vinti, produttori, sceneggiatori e altri registi come Mark Cousins, che oltre a definirlo un «custode della fiamma del cinema», ha ricordato un’indimenticabile cena passata con Tavernier a parlare di film, con una lunga conversazione su Remorques di Jean Grémillon. In mattinata, raggiunta da un programma radiofonico, Isabelle Huppert (fu protagonista di Colpo di spugna) ha detto: «Lo ricorderò come un uomo erudito, con un immenso amore per il cinema e una grande cura per gli attori. La sua gioia era contagiosa».

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.