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L’episodio di Stranger Things in cui Will fa coming out è diventato quello peggio recensito di tutta la serie E da solo ha abbassato la valutazione di tutta la quinta stagione, nettamente la meno apprezzata dal pubblico, almeno fino a questo punto.
Il progetto europeo di rilanciare i treni notturni sta andando malissimo Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Diverse celebrity hanno cancellato i loro tributi a Brigitte Bardot dopo aver scoperto che era di estrema destra Chapell Roan e altre star hanno omaggiato Bardot sui social per poi ritirare tutto una volta scoperte le sue idee su immigrazione, omosessuali e femminismo.
È morta la donna che restaurò così male un dipinto di Cristo da renderlo prima un meme, poi un’attrazione turistica Nel 2012, l'allora 81enne Cecilia Giménez trasformò l’"Ecce Homo" di Borja in Potato Jesus, diventando una delle più amate meme star di sempre.
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.

È successo un casino sull’Instagram della Berlinale per dei post pro-Palestina

26 Febbraio 2024

Si è concluso domenica 25 febbraio il Festival del cinema di Berlino (conosciuto anche come Berlinale), e l’Orso d’Oro è stato vinto dalla regista francese Mati Diop con il film Dahomey. Mentre succedeva questo sul palco, su un canale Instagram ufficiale di una sezione del festival – si chiama @berlinale_panorama , ed è dedicata ai film e ai documentari indipendenti – venivano postati dei messaggi di solidarietà al popolo palestinese, in condanna con il massacro dell’esercito israeliano, e soprattutto con una riflessione intorno al concetto di memoria e colpa tedesche, che si collega a un celebre articolo di Masha Gessen sul New Yorker di dicembre 2023 intitolato “In the Shadow of the Holocaust”.

I post e i messaggi, a moltissime persone, sono sembrati autentici, perché realizzati con una grafica in tutto e per tutto simile all’identità ufficiale del festival – i colori, il logo dell’orso, anche un font che sembra lo stesso. La prima “slide” della gallery diceva: «Genocide is genocide. We are all complicit». Nella seconda si spiegava (traduzione nostra): «In risposta alle azioni pro-Palestina viste alla Berlinale 2024, e alla luce della crescita dell’estrema destra in Germania, riconosciamo che il nostro silenzio ci rende complici dell’attuale genocidio a Gaza e della pulizia etnica in corso in Palestina. Dopo lunghe discussioni interne, abbiamo deciso finalmente di abbandonare l’idea che il “senso di colpa tedesco” ci possa assolvere dalla storia del nostro Paese, o dagli attuali crimini della nostra nazione. Alziamo la voce per unirci ai milioni in tutto il mondo che chiedono un cessate il fuoco immediato e permanente, e chiediamo alle altre istituzioni culturali in Germania di fare la stessa cosa».

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Frank Barat (@4frankbarat)

La terza slide diceva: «Dal nostro passato nazista al nostro presente genocida – siamo sempre stati dalla parte sbagliata della storia. Ma non è troppo tardi per cambiare il futuro. Poi, alcune immagini da Gaza con gli slogan: End the Occupation; Ceasefire now; The Zone of Interest. Another century of genocide supported by Germany». Dopo poco, i post sono stati cancellati e un comunicato è stato diffuso: «Il canale Instagram di Panorama è stato hackerato, e sono stati pubblicate dichiarazioni a proposito del Medio Oriente che non vengono dal festival e non rappresentano l’attitudine della Berlinale. Il fatto che qualcuno abbia usato i social media della Berlinale per un’agitazione antisemita è intollerabile. Condanniamo questo atto criminale nel più forte dei modi», si legge.

C’erano state polemiche anche sabato, quando il premio per miglior documentario era stato assegnato al regista palestinese Basel Adra e all’israeliano Yuval Abraham, che dal palco avevano chiesto alla Germania di interrompere la fornitura di armi a Israele. Il sindaco di Berlino Kai Wegner ha definito il discorso «antisemita», confermando quanto sia difficile, in un Paese come la Germania, poter parlare liberamente di ciò che succede in Palestina. Tornando a Masha Gessen e al suo articolo di dicembre per il New Yorker: dopo alcuni giorni, la Heinrich Böll Foundation ha ritirato il suo patrocinio è stato ritirato, e il municipio di Brera ha ritirato la disponibilità della sala per la premiazione.

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