Il raccolto è stato pessimo e neanche le importazioni dall’alleata Bielorussia riescono a risolvere la carenza di ortaggi.
I bar preferiti di Bolaño, Dickens, Plath e di altri scrittori famosi

Sylvia Plath e Anne Sexton bevevano Martini insieme al Ritz-Carlton di Boston (entrambe le poetesse infatti sono cresciute e hanno studiato nella città del Massachusetts). Quando aveva voglia di un drink, invece, Charles Dickens andava al George Inn di Londra. Mentre Roberto Bolaño, che ha vissuto in Messico dal 1968 al 1977, aveva un debole per il Café La Habana di Città del Messico. Borges, infine, era un frequentatore abituale del Café Tortoni nella sua Buenos Aires.
Su Literary Hub, Emily Temple ha raccolto le immagini e le foto di 35 bar e caffè amati da alcuni scrittori famosi. Alcuni degli esempi citati da Temple, sono davvero stranoti. Per esempio Les Deux Magots di Parigi (nella foto), che fu frequentato da Verlaine insieme a Rimbaud, da Simone de Beauvoir insieme a Jean-Paul Sartre, oltre che da Hemingway, Joyce e Camus . Oppure The White Horse Tavern di New York, che ha vantato tra i suoi frequentatori fissi Anaïs Nin, Hunter Thompson e Jack Kerouac, tra gli altri.
Forse meno noto però è il caso di Ibsen, che andava spesso al Grand Café di Olso. In pochi poi sanno che, in tempi molto più recenti, Stieg Larsson è stato un frequentatore assiduo del Mellqvist Kaffebar di Stoccolma. Temple inoltre cita anche uno dei bar preferiti di Dario Fo: il Caffé Pedrocchi di Padova, che fu frequentato anche da Stendhal.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.