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06:54 mercoledì 30 aprile 2025
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Su Netflix c’è un documentario del 2017 in cui Avicii diceva che non ce la faceva più

27 Aprile 2018

La notizia della morte del Dj svedese Avicii, avvenuta venerdì 20 aprire a Muscat, in Oman, ha sconvolto fan e colleghi. Tim Bergling, questo il suo vero nome, non era soltanto il numero uno della dance, autore di successi come il tormentone “Wake Me Up” e  la struggente “Hey Brother”, ma era anche un ragazzo di 28 anni. La causa della morte non è stata dichiarata o resa nota, ma i commenti della famiglia fanno pensare al suicidio: «Non poteva più andare avanti. Voleva solo trovare un po ‘di pace». E poi: «Il nostro amato Tim era un’anima artistica e fragile alla ricerca di risposte a domande esistenziali. Un perfezionista ambizioso che ha sempre lavorato duramente, a un ritmo che l’ha portato a vivere uno stato di stress estremo».

Un carattere tormentato che il documentario Avicii: True Stories (disponibile su Netflix da ottobre del 2017), realizzato dall’amico Levan Tsikurishvili e frutto di quattro anni di riprese, ha cercato di raccontare, soprattutto registrando il periodo in cui, nel 2016, Avicii decise di interrompere le performance dal vivo a causa di gravi problemi al pancreas causati dall’alcolismo. Così racconta Tim: «Ho detto: “sto per morire”. L’ho detto tante volte. Non voglio più sentirmi dire che dovrei esibirmi ancora, non voglio neanche pensarci».

Il musicista si lamenta dello scarso supporto ricevuto nel momento in cui ha comunicato che non era più in grado di sostenere altri concerti. «Quando ho deciso di smettere di suonare in pubblico, mi aspettavo qualcosa di completamente diverso… mi aspettavo supporto, soprattutto considerando tutto quello che avevo attraversato. Ero stato molto sincero con le persone con cui lavoravo, con tutti quelli che mi conoscevano. Sapevano che avevo problemi di ansia, che ce l’avevo messa tutta per superarli. Non mi sarei mai aspettato che mi facessero pressione perché continuassi a esibirmi».

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