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08:29 lunedì 9 giugno 2025
Il corriere della droga preferito da Pablo Escobar ha fatto un podcast In Cocaine Air Tirso “TJ” Dominguez racconta com'è lavorare per il più famoso signore della droga della storia. Esce il 23 luglio su tutte le piattaforme.
A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.
È morto Enzo Staiola, il bambino dagli occhi tristi di Ladri di biciclette Interpretò il piccolo Bruno nel capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Da adulto non fece l'attore, ma l'impiegato del catasto.
Il dissing tra Elon Musk e Donald Trump è degenerato Come ampiamente previsto, i due hanno rotto, ma non si pensava sarebbero arrivati fino a questo punto.
Lo scrittore Kamel Daoud era stato invitato alla Milanesiana ma non potrà partecipare perché in Italia rischia l’arresto A causa di Urì, romanzo con cui ha vinto il premio Goncourt e che uscirà in Italia il 17 giugno.
Gli undici abitanti di una remota isola giapponese vogliono ripopolarla usando i manga Gli anziani di Takaikamishima hanno fondato una scuola di fumetto, nella speranza di salvare l’isola dallo spopolamento.
Il designer delle T-shirt più amate dalle celebrity è un bambino di 11 anni Si chiama Dylan e tra i suoi clienti può già vantare Elle Fanning, Michelle Pfeiffer, Pharrell, Jamie Lee Curtis e Pierpaolo Piccioli.
Uno dei massimi esperti di Caravaggio del mondo dice di aver finalmente trovato il suo primo dipinto Secondo Gianni Papi, "Ragazzo che monda un frutto" è l'opera prima dell'artista: ci sarebbe un dettaglio che lo conferma oltre ogni ragionevole dubbio.

Avere o non avere figli? Alcuni scrittori rispondono sì o no e perché

12 Giugno 2018

«Non fare figli», si è sentito consigliare Michael Chabon (vincitore del Pulitzer nel 2001 con Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay) da un famoso scrittore. «Ogni figlio che fai è un romanzo in meno che pubblicherai». Chabon non l’ha ascoltato: ha fatto 4 figli, ha scritto 14 libri e recentemente ha pubblicato una raccolta di saggi Pops: Fatherhood in Pieces, (qui l’ha raccontata lui stesso) proprio sul tema della paternità. Secondo l’Independent vale la pena di leggerla anche soltanto per le pagine in cui Chabon racconta di quando ha portato suo figlio tredicenne alla Men’s Fashion Week di Parigi. Collegandosi alla domanda che sta dietro a tutto questo (i figli fanno male alla scrittura?) Emily Temple di Literary Hub ha raccolto un po’ di pareri, scovati leggendo interviste e dichiarazioni. Insomma, uno scrittore dovrebbe o non dovrebbe avere figli?

Il più rigido della lista redatta da Temple è sicuramente Cyril Connolly, critico letterario e scrittore britannico, che non solo pare restio ai figli, ma a qualsiasi tipo di vita familiare: «In generale si può presumere che uno scrittore che non sia disposto a sentirsi solo nella sua giovinezza dovrà, se vuole raggiungere dei risultati, affrontare la solitudine nella mezza età. La camera d’albergo lo attende». A dire no ai figli sono anche Geoff Dyer, Richard Ford e Doris Lessing («Non c’è niente di più noioso, per una donna intelligente, che passare un’ infinita quantità di tempo con i bambini piccoli»).

Rachel Cusk pare un po’ indecisa, Jane Smiley, Lily King e Helen Dunmore (che invita a ricordare il caso di J. G. Ballard: 3 figli cresciuti come padre single, 19 romanzi e 17 raccolte di racconti brevi pubblicati) dicono sì ai bambini, Alice Walke dà il suo consenso a patto che sia soltanto uno, mentre per Zadie Smith non è il caso di porsi limitazioni numeriche. Sì ai figli anche per Hari Kunzru, Lev Grossman e Karl Ove Knausgaard, che dice: «Quando ho iniziato a scrivere pensavo di aver bisogno di isolamento. Andavo in cerca di fari e isole disabitate. Poi sono arrivati i miei figli e ho iniziato a scrivere a casa. Non ho mai scritto così bene come da quel momento».

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