La ricorrenza delle figure di spalle nell'arte secondo Eleonora Marangoni, che nel suo nuovo saggio Viceversa ha raccolto e commentato più di 100 immagini.
I suoi lavori sono perfetti per questo momento storico.
Nelle fotografie dei finalisti, lo scrittore di Rozzano in Valentino, entrato in sestina con un colpo di scena, sembra un messaggero dal futuro.
Oltre ai loro grandiosi progetti, i due artisti nati lo stesso giorno e morti a distanza di 11 anni, ci hanno lasciato una delle storie d’amore più belle dell’arte.
Il sito di contenuti a pagamento ha avuto un successo incredibile: colpa del lockdown, del nostro amore per l'arte, e di Beyoncé.
La cover story del numero in edicola, in cui abbiamo raccontato la prima generazione che ha avuto a che a fare con la sua immagine pubblica fin dall’adolescenza.
Il "coffin dance meme" è perfetto per raccontare tutti gli epic fail che caratterizzano questo momento storico.
La serie tv tratta dal romanzo di Sally Rooney è stata giustamente esaltata da tutti quelli che l'hanno vista.
Non sarà facile trovare il modo per raccontare la pandemia, ma quello che è successo potrebbe almeno aiutarci a ricordare cos’è l’arte, quella vera, e come riconoscerla.
Durante la pandemia l'influencer si è dimostrata un personaggio pubblico encomiabile, che ormai ha molto più a che fare col cuore della gente che con la moda.
Un misterioso canale che trasmette in diretta su YouTube con una gif che si ripete sempre uguale è la colonna sonora perfetta per queste giornate.
Fondazione Prada e Mubi, la piattaforma di streaming di film d'autore, hanno curato insieme una rassegna cinematografica di film andati malissimo nel momento della loro uscita.
Incontro con l'artista italiano, fotografato nella sua casa di Londra, dove vive e lavora.
La quarantena ci costringe a conoscere meglio – e spesso, a tollerare – chi abita sopra, sotto e accanto a noi.
In queste lunghe settimane di reclusione forzata non ci resta che allenarci, meglio se con Cindy Crawford.
Esce il 10 marzo il romanzo d'esordio di Kate Elizabeth Russell, già considerato come il «Lolita dell'era post #metoo».