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In Nepal oltre il settanta per cento delle auto vendute è elettrico
In soli cinque anni il tasso di auto elettriche in circolazione nel paese ha raggiunto quello di Norvegia e Singapore.

Cinque anni fa il numero di auto elettriche che circolava per le strade di Katmandu e degli altri grandi centri singaporiani era prossimo allo zero. Oggi invece oltre il 76% delle vetture vendute nella nazione asiatica ha un sistema ad alimentazione ibrida o completamente elettrica.
Con un lungo approfondimento il New York Times ha raccontato questa sorprendente e repentina inversione di tendenza nelle vendite di automobili in Nepal. Un cambiamento ricercato dal governo locale, che ha spinto su incentivi di varia natura, che si sono rivelati più efficaci di sforzi simili messi in campo da Unione Europea e Stati Uniti. Per finanziare gli sgravi sui modelli elettrici, il governo nepalese ha tassato in maniera importante quelli a benzina e diesel d’importazione, tanto che alcuni modelli equiparabili per cilindrata e prestazioni risultano più convenienti in versione elettrica. Senza questo intervento governativo infatti le auto elettriche sarebbero fuori dalla portata delle tasche di molti dei loro attuali proprietari.
Oltre agli incentivi statali per aiutare la popolazione a rinnovare il parco auto puntando all’elettrico, il governo ha puntato con forza anche all’idroelettrico come fonte di energia rinnovabile con cui alimentare colonnine e stazioni di ricarica. Il passaggio non è stato indolore, con molte impasse dovute all’installazione improvvisa di migliaia di colonnine e al passaggio dai combustibili fossili alle centrali idroelettriche, con le incognite dovute ai livelli d’acqua necessari ad alimentarle.
Per ora però il Nepal si sta muovendo a ritmo spedito e senza troppi intoppi nella direzione desiderata: quella di incentivare l’economia del paese senza aumentare le emissioni di anidride carbonica, anche se la vera svolta sui livelli d’inquinamento nelle città arriverà secondo gli esperti solo con il passaggio dei mezzi pubblici all’alimentazione elettrica.
Questa linea politica ha avuto conseguenze anche diplomatiche: un tempo molto dipendente dai combustibili fossili acquistati dall’India, il Nepal si è avvicinato alla Cina, nazione da cui provengono molti dei modelli elettrici più acquistati dai suoi cittadini.