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Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.
È morto Robert Redford, una leggenda del cinema americano Aveva 89 anni, nessun attore americano ha saputo, come lui, fare film allo stesso tempo nazional popolari e politicamente impegnati.
La prima puntata del podcast di Charlie Kirk dopo la sua morte è stata trasmessa dalla Casa Bianca e l’ha condotta JD Vance Il vicepresidente ha ribadito che non ci può essere pacificazione con le persone che hanno festeggiato o minimizzato la morte di Kirk.
Tra i candidati a rappresentare l’Italia all’Oscar per il Miglior film internazionale ci sono praticamente tutti i film usciti in Italia quest’anno Tranne La grazia di Paolo Sorrentino, ma non per volontà: la sua assenza è solo una questione burocratica.

Le sei canzoni più belle di Astrud Gilberto secondo il New York Times

07 Giugno 2023

Se la bossa nova oggi è un genere musicale ascoltato e suonato in tutto il mondo, una buona parte di merito è di Astrud Gilberto. Lunedì è arrivata la notizia della sua morte, a 83 anni, confermata da Paul Ricci, musicista e amico della famiglia, su autorizzazione del figlio di Gilberto, Marcelo. A parte questo, non sono stati forniti altri dettagli sulla morte della cantante. Nella sua breve dichiarazione, Ricci ha detto che Gilberto è stata «un pezzo fondamentale di TUTTA la musica brasiliana e attraverso questa, grazie alla sua energia, ha cambiato tantissime vite». Jon Pareles del New York Times ha scritto che l’influenza di Gilberto è stata fortissima anche in America, soprattutto nel jazz, grazie alle sua collaborazioni con Stan Getz, Gil Evans, Stanley Turrentine e molti altri artisti.

Nello stesso articolo, Pareles fa un elenco delle sei canzoni più belle e importanti di Gilberto. In cima a questo elenco, ovviamente, c’è “The Girl from Ipanema”, del 1963, con il sassofonista americano Stan Getz. «La bossa nova che ha sedotto il mondo intero», scrive il giornalista del Nyt. Assieme a Getz e Gilberto, a “The Girl from Ipanema” contribuirono anche Antonio Carlos Jobim con il suo pianoforte, (Jobim scrisse i testi in portoghese brasiliano assieme a Vinicius de Moraes, mentre le parole in inglese erano opera di Norman Gimbel) e João Gilberto, all’epoca marito di Astrud, con la sua chitarra. La versione originale della canzone, “Garota de Ipanema”, era cantata proprio da Gilberto. Quando quest’ultimo però arrivò a New York per registrare un disco assieme a Getz e Jobim, il produttore pretese di registrare una versione della canzone che avesse una parte del testo in inglese: era l’unico modo di portarla al successo anche negli Stati Uniti. Non si è mai davvero capito di chi sia stata la decisione di far cantare Astrud (c’è chi ha detto la scelta fu del produttore, chi di João), che all’epoca non aveva nessuna esperienza di canto o di registrazione in studio, ma era l’unica tra i presenti a conoscere l’inglese abbastanza bene da cantarci una canzone. Nella sua prima versione era un duetto tra marito e moglie, per il quale lei però non ricevette nessun riconoscimento: il suo nome non compariva nemmeno sul disco, non le fu riconosciuta nessuna royalty ma soltanto un piccolo compenso. Quando però di “The Girl from Ipanema” uscì una nuova versione, tutta in inglese, senza la parte in portoghese cantata da João, la canzone divenne un successo mondiale: numero 5 della classifica Usa e nella Top 30 britannica.

Nella sua lista Pareles inserisce poi un altro pezzo cantato da Gilberto assieme The New Stan Getz Quartet (“It Might as Well Be Spring” del 1964) e anche un’altra collaborazione tra la cantante e Gilberto: “Água de Beber”, uno dei singoli estratti dal primo album solista di Gilberto (The Astrud Gilberto Album). Se “The Girl from Ipanema” è certamente la sua canzone più famosa e amata, la più premiata è “The Shadow of Your Smile” – scritta da Johnny Mandel e Paul Francis Webster – parte della colonna sonora del film Castelli di sabbia e vincitrice di un Oscar e di un Grammy nel 1965. Anche con Vinicius de Moraes Gilberto tornò a collaborare dopo il successo di “The Girl from Ipanema”: nel 1966, infatti, i due incisero “Berimbau”, alla quale lavorarono anche il chitarrista e compositore brasiliano Baden Powell e Gil Evans, che curò l’arrangiamento. Ultimo pezzo della lista del New York Times, “Maria Quiet”, anche questa uscita nel 1966: una canzone d’amore, ancora una volta scritta da de Moraes, ancora una volta tradotta in inglese da Norman Gimbel, questa volta però con armonie più influenzate dalla samba.

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