Cose che succedono | Fotografia

Sotheby’s ha messo all’asta le celebri fotografie di avvistamenti Ufo di Billy Meier

“I want to believe”. La frase, diventata la slogan delle serie tv X-Files, scritta sul poster nell’ufficio dell’agente Mulder all’Fbi. Voglio crederci: un’espressione che bene concentrava la filosofia di tutte le undici stagioni, tanto che il poster venne riprodotto in varie forme tra i più appassionati. Lontani dal genio immaginifico degli autori, però, dietro a quell’Ufo si celava la storia di Billy Meier, fotografo svizzero che negli anni ’70 affermò di essere in contatto con gli alieni, e che fece causa alla Fox per violazione di copyright. In occasione della messa all’asta da Sotheby’s negli Stati Uniti dei suoi scatti più famosi, la Bbc ha riassunto la vicenda, rivelata nel 2015 da The New Republic.

Una scena da X-Files, con l’agente Fox Mulder e Dana Scully

Le fotografie ora all’asta, pubblicate in un libro del 1979 dall’ex pilota dell’aeronautica Wendelle C. Stevens, vennero realizzate da Meier e diffuse dal 1978 in Svizzera e in Europa. Meier le consegnò a ufologi e giornalisti sostenendo di avere avuto rapporti regolari con alcune creature provenienti dalle Pleiadi sin dall’età di cinque anni. In una fase successiva, il fotografo iniziò ad avvalorare le proprie convinzioni attraverso alcune pubblicazioni, come il Talmud of Jmmanuel, un testo che avrebbe scritto con l’aiuto degli alieni, i “Plejaren”. Negli stessi anni le immagini, con le loro chiazze metalliche sfuocate che fluttuano sopra la campagna svizzera, attirarono l’attenzione del grafico della serie tv X-Files che, insieme al creatore Chris Carter, decise di utilizzarne una nonostante non avessero alcuna autorizzazione da parte del legittimo proprietario. Per questo motivo, a partire dalla quarta stagione nel 1996, l’immagine della navicella venne modificata. Sebbene Stevens, che le ha pubblicate in Ufo…Contact From The Pleiades, ritenga si tratti di fotografie autentiche, e quindi non modificate, anche numerosi ufologi continuano a essere scettici sulla loro veridicità.