Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
C’è un bambino di 10 anni che vende i suoi dipinti per centinaia di migliaia di dollari
Di solito, un bambino di 10 anni frequenta la quinta elementare e la maggiore delle sue preoccupazioni sono i compiti per il giorno dopo. Poi c’è Andres Valencia, un bambino di 10 anni il cui talento artistico gli è già valso definizioni discrete come «prodigio» e «piccolo Picasso». Come racconta il New York Times, i suoi dipinti in stile surrealista non solo sono stati acquistati da collezionisti come Tommy Mottola e Jessica Goldman Srebnick, ma sono stati anche battuti all’asta per cifre altissime: uno è stato venduto a 159 mila dollari a un’asta Phillips de Pury a Hong Kong e un altro a 230 mila dollari a un gala di beneficenza a Capri. A giugno, a una mostra alla galleria Chase Contemporary di SoHo erano esposte 35 sue opere: alla fine della serata tutte e 35 erano state vendute, per cifre che andavano dai 50 mila ai 125 mila dollari.
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Andres ha cominciato a dipingere quando aveva 4 anni e i suoi genitori (la madre fa la designer di gioielli, il padre è avvocato e manager del pugile professionista Frank Sánchez) si sono accorti che il piccolo trascorreva la maggior parte del suo tempo libero nella sala da pranzo della loro casa di San Diego, impegnato a copiare un’opera dell’artista di graffiti Retna, ex cliente del padre. Poi Andres ha iniziato a vendere i suoi dipinti a un amico di famiglia al prezzo di venti dollari (chissà la felicità di questo amico di famiglia all’idea di rivendere ora quelle opere giovanili, a un prezzo aggiustato alla fama attuale di Andres). Col passare del tempo i prezzi delle opere di Andres si sono alzati fino ad arrivare a cinquemila dollari.
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A quel punto mamma e papà si sono resi conto che era arrivato il momento di condividere il talento di Andres con il mondo, permettendogli di diventare un vero artista professionista. Il debutto è avvenuto grazie a Nick Korniloff, direttore di Art Miami. Korniloff, durante le visite guidate, chiedeva ai collezionisti: «E se ti dicessi che quelle opere sono di un bambino di 10 anni, e alcune di esse le ha realizzate quando aveva solo 8 anni?». La sua scommessa Korniloff alla fine l’ha vinta: la notizia del piccolo Picasso si è diffusa così rapidamente che anche celebrità come Sofia Vergara e Channing Tatum hanno comprato alcuni suoi pezzi. L’ultima celebrity ad appassionarsi alla sua arte è stato V, il cantante dei BTS, che ha condiviso uno dei suoi lavori sul suo profilo Instagram.
Andres non è il primo artista bambino nel mondo dell’arte. Qualche anno fa, diversi i collezionisti spesero tra i 250 e i 1.500 dollari per i doodle espressionisti di Lola June, due anni. Poi c’è stato anche il caso di Alexandra Nechita, che quando aveva 12 anni fu definita «un Mozart con il pennello». Per tanti nel mondo dell’arte, comunque, è difficile accettare che artisti così giovani siano già tanto famosi e valgano già cifre tanto alte: lo stesso Andres al Nyt ha detto che: «chi vede un bambino che fa schizzi su carta con un pennarello pensa automaticamente che quei disegni non dovrebbero essere esposti in una galleria. A volte i più grandi semplicemente non capiscono».

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.