Hype ↓
14:27 lunedì 17 novembre 2025
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

Cos’è AlUla, uno tra i più interessanti progetti di sviluppo culturale del mondo arabo degli ultimi anni

In meno di dieci anni sono stati costruiti musei, progetti di land art nel deserto e residenze artistiche per la produzione di mostre fotografiche come AlUla: a tapestry of creativity, esposta tra agosto e settembre a Monte Carlo.

29 Agosto 2024

È la storia del futuro quella che si vuole costruire ad AlUla, oasi nel deserto dell’Arabia Saudita, tra i più interessanti progetti di sviluppo culturale del mondo arabo degli ultimi anni. Una storia lunga settemila anni, baricentro di viaggi e scambi commerciali, da sempre AlUla è luogo dedicato alla creatività. Ma è dal 2017 che, attraverso la Royal Commission for AlUla, è stato definito un masterplan per la sua ricostruzione identitaria. In meno di dieci anni sono stati costruiti musei, organizzate esposizioni e spettacolari progetti di land art nel deserto, residenze artistiche per la produzione di mostre fotografiche come AlUla: a tapestry of creativity, esposta tra agosto e settembre a Monte Carlo.

Proprio durante i giorni inaugurali della mostra, che ha visto coinvolti otto fotografi con vari focus – dalla moda di Huda Beydoun all’architettura di Robert Polidori – abbiamo incontrato Nora Aldabal, Executive Director of Arts and Creative Projects per la Royal Commissiojn di AlUla, per capire quali sono i vettori del progetto “Arts AlUla”. E, soprattutto dopo aver assistito negli ultimi trent’anni allo sviluppo urbano e turistico di diverse aree del medio oriente, quali sono gli errori da non commettere.

Perché, tra molte possibilità, per la ricostruzione identitaria di AlUla è stata scelta l’arte?
Per migliaia di anni AlUla è stato un luogo di civilizzazione e di incroci culturali, un’oasi nel deserto saudita dove i viaggiatori si fermavano per poi riprendere il cammino. Nel 2017, la Royal Commission for AlUla è partita da qui per scrivere un masterplan che si sviluppa su due fronti. Da una parte raccontiamo il percorso storico millenario di AlUla, dall’altra ci interroghiamo sul contemporaneo e discutiamo di futuro. Dati questi obiettivi, abbiamo ritenuto che l’arte e la cultura fossero i pilastri chiave per lo sviluppo di AlUla.

Arti visive, land art, scultura e naturalmente fotografia, come vediamo in questi giorni a Monaco. Avete preferenze o fa tutto parte di un ecosistema?
Abbiamo quindici asset culturali, che includono anche la costruzione di un certo numero di musei. Stiamo lavorando intensamente sulla costruzione di contenuti e sulla costruzione di un pubblico. Non è quindi un fatto di preferenze e di discipline su cui puntare, ma è capire come questi progetti di sviluppo possano essere integrati.

E poi c’è la moda. Abbiamo visto che in questi ultimi anni molta moda è arrivata ad AlUla. Quale è il suo ruolo?
La moda è un asset chiave dello sviluppo di AlUla. Stiamo lavorando per lo sviluppo dei talenti e diversi designer affermati sono stati incentivati a venire ad AlUla per sviluppare collezioni. Un edificio storico di AlUla, un’antica scuola femminile, è stato trasformato in un centro di arte e design. La prima cosa su cui ci siamo concentrati, prima ancora di sviluppare qualsiasi tipo di creatività, è stato capire quale fossero i colori naturali di AlUla. Ma non solo da un punto di vista di palette, ci interessava capire quali fossero i pigmenti naturali che potevamo ricavare dal territorio di AlUla. Stimoli come questo attraggono i designer in questo territorio.

Negli ultimi trent’anni abbiamo assistito allo sviluppo intensivo di alcune regioni dei paesi arabi dove turismo, scelte urbanistiche e contenuti culturali hanno prodotto risultati discutibili. Quali sono gli errori da non commettere?
Non credo ci siano progetti sbagliati, ci sono sfide diverse. AlUla ha perseguito un progetto di sviluppo urbanistico molto integrato con il paesaggio, abbiamo voluto conservare l’autenticità millenaria di questo luogo. È un percorso differente rispetto ad altri progetti di sviluppo a cui abbiamo assistito nel mondo arabo negli ultimi decenni. Chi visita AlUla si trova all’interno di un viaggio che lo conduce da un panorama naturale all’altro.

Nel 2023 la Royal Commission ha firmato un accordo con il Centre Pompidou di Parigi. Questo accordo non è mono direzionale – non è finalizzato a trasferire ad AlUla l’arte, il brand, il pubblico del Pompidou – ma è uno scambio nelle due direzioni.
Infatti non abbiamo voluto un modello di franchising, non usiamo il marchio del Centre Pompidou. Abbiamo lavorato insieme su un nuovo paradigma di museo. Entrambi lavoriamo per costruire il centro della cultura del futuro, d’altra parte questa fu la mission del Centre Pompidou ai tempi della sua costruzione. E oggi le domande che ci poniamo sul museo del futuro sono molte. Per questo, abbiamo coinvolto architetti come Lina Ghotmeh, con la quale ci stiamo interrogando su quale sia il vero lavoro, sostenibile, che possiamo svolgere all’interno del paesaggio naturale di AlUla. In realtà, ci stiamo domandando anche un’altra cosa, più profonda: che cosa è un museo?

Importanti nello sviluppo di AlUla sono le residenze artistiche, qui a Monaco ne vediamo un esempio. Quale ruolo ricoprono nel progetto?
Gli artisti ci possono offrire un punto di vista per comprendere comprendere AlUla. Non si tratta solo di inviti rivolti ad artisti che arrivano dall’esterno, stiamo lavorando molto anche con la comunità interna di AlUla. Ricordo che nel 2020, la prima esposizione di DesertX AlUla ruotava intorno alla percezione che i locali avevano di AlUla. Le residenze non possono essere isolate dal contesto.

Parliamo della fotografia, delle immagini e della loro capacità di raccontare il mondo contemporaneo. In occidente, spesso il mondo arabo è mostrato con una certa critica. Quali aspetti del mondo arabo vi interessa che i fotografi facciano emergere?
Non si tratta di rappresentare il mondo arabo nel suo insieme, sarebbe una scelta superficiale. Gli artisti hanno utilizzato la fotografia per lavorare su casi molto specifici, per fare ricerca su un’area specifica, su una costruzione, su alcuni tessuti, su alcuni reperti archeologici, su alcuni elementi naturali come le piante. Ad AlUla lavorano artisti nel pieno della loro indipendenza, non utilizziamo la fotografia e le immagini prodotte da questi artisti per esaltare una certa narrazione di AlUla.

Quale orizzonte temporale ha il progetto AlUla?

Ci sono settemila anni di passato. Ma se ci chiedi il significato di tutto questo lavoro, posso rispondere che stiamo costruendo la storia del futuro. Sono progetti per le generazioni future.

Articoli Suggeriti
In Twist, Colum McCann si è ispirato a Joseph Conrad per scrivere il Cuore di tenebra del colonialismo digitale

Lo abbiamo incontrato a Milano e con lui abbiamo parlato del suo nuovo romanzo, di cavi in fibra di vetro piazzati sul fondo del mare, di Leonardo DiCaprio, del Papa, di ChatGPT e di vini bianchi.

A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

Leggi anche ↓
In Twist, Colum McCann si è ispirato a Joseph Conrad per scrivere il Cuore di tenebra del colonialismo digitale

Lo abbiamo incontrato a Milano e con lui abbiamo parlato del suo nuovo romanzo, di cavi in fibra di vetro piazzati sul fondo del mare, di Leonardo DiCaprio, del Papa, di ChatGPT e di vini bianchi.

A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni

Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.

È uscito il primo trailer di Marty Supreme, il film sul ping pong con cui Timothée Chalamet punta a vincere l’Oscar

Il film di Josh Safdie è stato accolto con entusiasmo dalla critica e il suo protagonista è già lanciatissimo verso la statuetta per il Miglior attore. 

Nel primo teaser di Toy Story 5 scopriamo che anche nel mondo dei giocattoli il nemico è la tecnologia

Il villain di questo quinti capitolo della saga sarà un tablet a forma di rana chiamato Lilypad, doppiato dall'attrice Greta Lee.

È morto Homayoun Ershadi, leggendario attore iraniano che Abbas Kiarostami scoprì a un semaforo

Il suo ruolo nel Sapore della ciliegia lanciò una carriera iniziata per caso: nonostante il successo, non si è mai sentito un vero attore.