Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Alla Harvard Business School si studia Beyoncé

Lo studio completo verrà divulgato solo questa settimana, ma l’annuncio è stato fatto qualche giorno fa dalla Harvard Gazette con un articolo chiamato The Business of being Beyoncé: la prestigiosa Business School dell’Università di Cambridge (MA) ha scelto la cantante americana come caso di studio.
Nel documento – firmato da Anita Elberse, Lincoln Filene Professor of Business Administration alla HBS, in collaborazione con Stacie Smith che ha concluso l’Mba quest’anno – vengono analizzate le strategie che hanno reso quello di Beyoncé Knowles un business di successo. Primo tra tutti il caso della release dell’ultimo album della cantante, Beyoncé, lanciato nel dicembre 2013 in esclusiva mondiale in 119 paesi (e senza alcun preavviso) su iTunes. Il tutto in una partnership ben studiata tra la società di Cupertino, Facebook e Instagram, la Columbia Records e la Parkwood Entertainment, che fa capo a Beyoncé. L’album, che conteneva 14 canzoni inedite e 17 video, pur potendo essere scaricato solo per intero, ha subito battuto tutti i record: secondo quanto annunciato da Apple in soli tre giorni erano stati acquistai 828,773 album, con circa 570 mila download nelle prime 24 ore.
«Penso che la maggior parte delle persone ritengano che questo sia un successo enorme dal punto di vista artistico – ha spiegato Elberse alla Harvard Gazette – e io sono tra questi. Ma il compito dei miei studenti è quello di capire se sia valsa la pena di applicare questa strategia anche da un punto di vista economico».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.