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16:06 sabato 20 dicembre 2025
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
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LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

Nemmeno leggendolo si capisce il discorso del ministro Giuli sulla «rivoluzione permanente dell’infosfera globale»

09 Ottobre 2024

Alessandro Giuli è stato nominato nuovo Ministro della cultura dal 6 settembre, al posto del dimissionario Sangiuliano. Nella giornata di martedì 8 ottobre 2024, alle 11 di mattina, Giuli ha svolto la consueta audizione per presentare le linee programmatiche del suo dicastero, nella Sala del Mappamondo di Montecitorio.

Il discorso è durato un’ora intera, ed è ancora disponibile sul sito della Camera (qui), ma un minuto in particolare è diventato virale sui social. Non si capisce bene di cosa stesse parlando Giuli, sempre molto dandy con fermacravatta, panciotto, e molti anelli alle dita, e voce suadente, quasi sensuale. Va detto che l’ex direttore del Maxxi aveva premesso di stare per iniziare con una parte più «teoretica». Proviamo a interpretare: di fronte al contemporaneo, non si deve né essere entusiasti di ogni tipo di progresso, accettandolo passivamente, né chiudersi in una nostalgica idealizzazione del passato. Ecco il testo integrale, e sotto il video (la prima parte del video, che non abbiamo trascritto, è una citazione da Hegel):

«Comincio a leggere una parte un po’ più teoretica. La conoscenza è il proprio tempo appreso con il pensiero, ci si appresta a immaginare un orientamento per l’azione culturale nazionale non può che muovere dal prendere le misure di un mondo entrato nella dimensione compiuta, della tecnica e delle sue accelerazioni. Il movimento delle cose è così vorticoso e improvviso, così radicale nelle sue implicazioni e applicazioni che persino il sistema dei processi cognitivi delle persone, e non solo delle ultime generazioni, ha cominciato a mutare con esso. Di fronte a questo cambiamento di paradigma, la quarta rivoluzione epocale della storia delineante un’ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale, il rischio che si corre è duplice e speculare: l’entusiasmo passivo che rimuove i pericoli della iper-tecnologizzazione, e per converso, l’apocalittismo difensivo che rimpiange un’immagine del mondo trascorsa impugnando un’ideologia della crisi che si percepisce come processo alla tecnica e al futuro intese come una minaccia. Siamo dunque precipitati nell’epoca delle passioni tristi? No».

Giuli, hanno detto alcuni, ha sempre parlato così. E infatti non ce ne stupiamo, ma sottolineiamo come questo barocchismo verbale sia proprio degli studenti più entusiasti ma inesperti. D’altronde proprio pochi giorni prima, il 30 settembre, il nuovo ministro ha sostenuto l’ultimo esame del suo percorso universitario: un bel 30 in Teoria delle dottrine teologiche. C’è da dire che, oltre a questo contorto passaggio, Giuli ha annunciato una mostra su Pasolini, una su Gramsci, su cui ha anche appena pubblicato un libro, e una naturalmente su Yukio Mishima, grande idolo di una certa destra.

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