Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Trump ha falsificato una cover del Time per il suo golf club

Quando si parla di fake news, di norma, si fa anche riferimento al 45esimo presidente degli Stati Uniti, il commander-in-chief Donald Trump. Non deve sorprendere, allora, che la sua personale predilezione per gli “alternative facts” lo segua anche nella vita privata, e persino quando pratica i suoi hobby: il magazine Time, ad esempio, ha ufficialmente chiesto ai golf club Trump di rimuovere una finta copertina della rivista che ritrae il magnate newyorkese.

Come riporta il Washington Post, nel resort trumpiano di Mar-a-Lago, in Florida, è apparsa una cover che mostra l’immagine di Trump e lo strillo «Donald Trump: The ‘Apprentice’ is a television smash!». Secondo le fonti del Post, la suddetta copertina – mai pubblicata dal Time, com’è ovvio: è datata 1 marzo 2009, e quella settimana in cover c’è Kate Winslet, ha precisato un rappresentante legale del magazine – appare anche in almeno altri quattro golf club di proprietà del presidente. Quindi, per tutelare la sua immagine, Time ha chiesto formalmente a Trump di rimuovere l’oggetto del contendere.
Il Post ha segnalato che Trump è finito sulla copertina di Time soltanto una volta prima di darsi alla politica: nel gennaio del 1989, nei panni dell’uomo d’affari newyorkese che era; l’ultima volta invece è stata nel dicembre scorso, sulla copertina che lo nominava Persona dell’anno. La copertina di Mar-a-Lago, tuttavia, presenta diversi difetti di fabbricazione: il contorno è troppo sottile, all’esterno non è definito, e c’è un uso dei punti esclamativi piuttosto inusuale per la testata: d’altronde era già noto da tempo che Trump e il suo entourage non fossero fini cultori dell’estetica.
Immagini Getty Images

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.