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12:45 venerdì 11 luglio 2025
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Vocabolario minimo del trumpismo

10 Marzo 2017

Il presidente Donald Trump e i suoi consiglieri hanno stravolto Washington (e il mondo) sotto diversi punti di vista, uno dei quali riguarda il linguaggio: Stephen Bannon, Stephen Miller e gli altri sono portavoce di una retorica nazionalista e populista inedita per i palazzi del potere americano, e il Washington Post ha provato a comporre un glossario dei loro termini prediletti, provenienti dal vocabolario dell’estrema destra e dell’estrema sinistra. Ne abbiamo ripresi tre.

Nazionalismo economico – Sia Bannon che Miller hanno descritto le politiche trumpiane in riferimento al nazionalismo economico: uscita dai trattati internazionali, opposizione alla libera circolazione delle merci con un ritorno a un protezionismo de facto, che punti tramite tasse a dazi a far tornare in America le aziende americane delocalizzate all’estero (con relativa crescita di posti di lavoro sul suo americano). La maggior parte degli economisti ha un’idea negativa di questa prospettiva, e sostiene che, più che alla globalizzazione, la crisi dei posti di lavoro è da attribuire all’automazione tecnologica.

Donald Trump Holds Campaign Rally In Warren, Michigan

Nemici del popolo – Dall’antica Roma alle purghe staliniane, la definizione di “nemici del popolo” ha aiutato dittatori e corpi rivoluzionari a indicare un settore della popolazione a cui addossare le colpe dello status quo, e quindi spesso da epurare. Nato nella Russia postrivoluzionaria, Vladi­mir Lenin usò il termine per perseguitare i suoi avversari politici, «proprietari terrieri e capitalisti» nelle sue stesse parole; già nel 1956 Chruscev lo proibì, spiegando che era stato «introdotto specificamente per l’obiettivo di eliminare fisicamente» le persone sgradite.

Corporativista – Per quanto i suoi consiglieri e i suoi supporter siano fermamente convinti del fatto che Trump sia un nemico pugnace delle corporation, durante la sua lunga carriera da imprenditore impegnato in politica, il miliardario ha difeso più e più volte provvedimenti come sussidi pubblici alle imprese. Prima di lui, sia a destra che a sinistra, il titolo è stato usato per posizionarsi in antitesi a personaggi politici visti – o caricaturati – come al soldo del capitale e dei profitti economici: il trattamento è toccato sia a George W. Bush che a Barack Obama. Nel glossario trumpista, è un modo per opporsi alle politiche di delocalizzazione che creano lavoro all’estero. «Il corporativismo una volta era un sinonimo di America», ha detto al Washington Post un membro senior dell’amministrazione; «ma poi è arrivata la globalizzazione, e le corporation hanno smesso di coincidere col Paese».

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