Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Censurare Saint Laurent per una pubblicità troppo porno?

È una questione che si ripropone periodicamente: la moda che utilizza immagini forti, magari provocatorie, perché il suo scopo è far parlare di sé e, dall’altra parte, qualcuno che si scandalizza, cerca di censurarle e in qualche caso vi riesce. Adesso un gruppo di attivisti francesi ha definito degradante e irrispettosa per l’immagine della donna la campagna di affissione appena lanciata da Saint Laurent a Parigi.

L’autorità francese per la pubblicità, per bocca del suo direttore, Stéphane Martin, ha dichiarato che la campagna viola le regole: «Non siamo sicuri che alle clienti donne piaccia essere associate a immagini del genere, abbiamo già avuto un’ascesa del porno-chic una decina di anni fa e adesso sembra che stia di nuovo tornando, il che non è accettabile».
Il più importate gruppo femminista francese Oséz le Feminisme! ha chiesto la rimozione della campagna, aggiungendo che non è la prima volta che Saint Laurent supera il limite. Secondo il gruppo, il sottotesto della pubblicità è estremamente violento: «La donna è oggettificata, ipersessualizzata e ritratta in una posizione di sottomissione». Per contro Saint Laurent non ha rilasciato dichiarazioni.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.