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Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

«Spectacular». Come Esquire esalta The Young Pope

11 Gennaio 2017

Il prossimo 15 gennaio The Young Pope, la serie di Paolo Sorrentino con Jude Law nei panni di un pontefice fuori dai canoni, debutterà sul canale via cavo Hbo. Per l’occasione, molti media americani sono usciti con recensioni e commenti sul prodotto televisivo, pezzi perlopiù entusiasti o molto positivi. Tra questi ultimi spicca quello del magazine Esquire, che definisce la serie «un buco nero bellissimo, terribile e coinvolgente».

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Nell’articolo firmato da Eric Thurm sul sito del magazine, al lavoro di Sorrentino vengono affiancate molte definizioni (ce n’è anche una diversamente lusinghiera: «una pubblicità estesa di Giorgio Armani»), ma il tono generale è iper-celebrativo.

The Young Pope, which makes generous use of EDM in its soundtrack, features a papal dressup montage and takes several opportunities to linger on the contours of Jude Law’s mouth—all in the same scene—is roughly what would happen if Ryan Murphy directed House of Cards after simultaneously developing a serious cocaine habit and an obsession with Italian cinema. Which is to say, it’s perfect.

Thurm scrive che «è meraviglioso assistere a dialoghi innaturali sia perché l’istituto della Santa Sede è innaturale che perché al papa stesso non importa di usare le buone maniere», lodando la caratterizzazione del personaggio di Lenny Belardo, il pontefice interpretato da Jude Law, «circondato da uomini difficili, lui è il più difficile di tutti». E, parlando di leader ultraconservatori, cinici e bugiardi si può tracciare un parallelo tra Belardo e Trump, ovviamente, scrive l’autore di Esquire, ma è arduo pensare che il miliardario newyorkese sia altrettanto machiavellico – cioè intelligente – o in grado di vestirsi altrettanto bene.

«The Young Pope non è per tutti», si legge ancora nel pezzo, che precisa: «È uno show che sembra disegnato per imitare un mucchio di generi diversi, e poi scava sempre più a fondo in ognuno di essi per diventare qualcosa che va oltre, immune alla parodia». E, dice l’autore senza mezzi termini, «ne sono ossessionato […] The Young Pope è vero, ed è spettacolare».

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