Hype ↓
06:25 giovedì 10 luglio 2025
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

La diplomazia a un diplomatico

16 Novembre 2011


Qualcuno ha definito il Consiglio dei ministri che è stato presentato oggi come il “governo dello spread.” Che l’economia – e, nella contigenza più stretta, la credibilità davanti ai mercati internazionali – sia la priorità della squadra Monti è sicuro. Eppure non vanno prese sotto gamba le sfide diplomatiche che il nuovo esecutivo dovrà affrontare, che peraltro della “riabilitazione economica” fanno parte.

Senza troppi giri di parole: nei prossimi mesi il nuovo capo della diplomazia dovrà riorganizzare le relazioni con l’Unione europea, e in particolar modo il rapporto difficile con Francia e Germania, confrontarsi con degli Stati Uniti che si stanno preparando a una fase di transizione. Dovrà trovare una voce credibile nei confronti delle economie emergenti (formula ricorrente ma infelice, visto che sono emerse già da un decennio) come Cina e Brasile; mettere a punto una strategia efficace per rilanciare il rapporto economico con la nuova Libia e una formula sostenibile per i nostri interessi in Russia e in Iran. E, possibilmente, sfruttare i recenti cambiamenti in Medio Oriente e la nostra posizione geografica per trovare il modo di estendere l’influenza italiana nella regione, instaurando con l’islam sunnita un rapporto all’insegna dello “smart power” – per utilizzare un’espressione cara a Hillary Clinton.

Ora, non so se Giulio Terzi di Sant’Agata, appena nominato a capo degli Esteri, abbia tutti i numeri per farlo. Certo, il suo curriculum – e in particolare le cariche ricoperte all’ambasciata di Tel Aviv e a quella del Palazzo di Vetro – lascia intendere una conoscenza approfondita dei nodi più caldi delle relazioni internazionali e dunque pare una buona premessa.

Si potrebbe parlare di deficit di democrazia, certo, visto che come la stragrande maggioranza dei suoi colleghi nuovi ministri, Terzi di Sant’Agata non è stato scelto dagli italiani. Non è questa la sede per discutere una questione così complessa. Si potrebbe fare notare, forse, che negli Stati Uniti il Segretario di Stato è quasi sempre un diplomatico di carriera, tanto che Hillary Clinton rappresenta più un eccezione che la regola. Si potrebbe ribattere che il sistema politico americano è molto diverso, che è un presidente eletto dal basso a conferire la sua legittimità ai suoi tecnocrati. Verissimo. Ma ciò non toglie che talvolta lasciare la diplomazia ai diplomatici può tornare utile.

Anna Momigliano

Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.