Hype ↓
20:19 mercoledì 9 luglio 2025
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

LinkedIn? È ancora meglio Facebook

10 Ottobre 2011

Essere attivi sul web è un’ottimo modo per trovare lavoro, oramai da anni. Il sito Potentialpark, nato nell’ormai lontano 2002, lo sa bene, e sa anche bene come sfruttare appieno le potenzialità della rete nello scovare talenti, dal momento che è uno dei leader mondiali in questo settore. I tipi di Potentialpark hanno recentemente condotto uno studio sul diverso modo di ricercare il personale tra il più grande social network esistente, Facebook, e il più settoriale e specifico LinkedIn, lanciato nel 2003.

Le conclusioni dello studio non sono ancora state pubblicate, ma quelli di mashable.com sono riusciti a contattare Potentialpark, che ha fornito qualche anticipazione. In generale, la tendenza dice che i datori di lavoro preferiscono “pescare” da Facebook, ma che i candidati la pensano diversamente, anzi il social di Zuckerberg li spaventa, se si parla di recruiting.
I motivi? La privacy, innanzitutto.

Mashable ha intervistato svariati professionisti nel campo delle risorse umane, stilando successivamente una lista di sette motivi per i quali è preferibile pescare da Facebook piuttosto che da LinkedIn. La lista è qui, dateci un’occhiata, potrebbe – forse – tornarvi utile.

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