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08:02 venerdì 11 luglio 2025
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.
Trump si è complimentato con il Presidente della Liberia per il suo inglese, non sapendo che in Liberia l’inglese è la prima lingua Joseph Boakai, nonostante l'imbarazzo, si è limitato a spiegargli che sì, ha studiato l'inglese nella sua vita.
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.

Perché le homepage sono destinate a morire

19 Maggio 2014

In soli due anni la homepage del sito del New York Times ha perso ottanta milioni di lettori. E – anche se lo starete già pensando – questo non significa che gli accessi al giornale siano in caduta libera. Vuol dire piuttosto che la fruizione e il modo in cui l’utente entra in contatto con la notizia stanno cambiando notevolmente: il lettore arriva sempre meno all’articolo che gli interessa attraverso un click sulla homepage, mentre sempre più spesso apre un link  intravisto sui social network. Il cambiamento già in atto nel mondo del giornalismo online potrebbe essere riassunto bene così: non sono più gli utenti a cercare le notizie, ma il contrario. Le novità ci appaiono sulla bacheca di Facebook e Twitter e arrivano nella nostra casella di posta elettronica attraverso le newsletter. E così visitare la homepage del sito di un quotidiano diventa sempre meno necessario. Gli anglofoni direbbero che si sta verificando il passaggio dai così detti “pull media” ai “push media”.

Per rendersi conto di quanto il rapporto che lega il lettore ai prodotti editoriali stia mutando velocemente, basta analizzare dei grafici realizzati da Buzzfeed per calcolare il traffico in entrata su alcuni siti come The Atlantic, Huffington Post e New York magazine.

Come evidenziato dai grafici, i trackback a un quotidiano online tramite Facebook e Twitter sono notevolmente cresciuti da due anni a questa parte. Le informazioni ci arrivano sempre più dalla “porta di servizio”, da ciò che gli esperti definiscono «dark social» proprio perché è un flusso particolarmente difficile da rintracciare.

Oltre alla lenta morte delle homepage, l’evoluzione del ruolo dei social media nel rapporto tra il lettore e la notizia ha un’altra importante conseguenza: l’informazione che plasma se stessa in base a quanti like gli articoli ricevono su Facebook o a quante volte vengono ritwittati è sempre più espressione del lettore piuttosto che della notizia. I giornali riescono ad avere un riscontro immediato delle loro attività in rete, e se un argomento diventa un hot topic non bisogna fare altro che insistere su di esso. La homepage, al contrario, ha un ruolo più istituzionale perché raccoglie quello che la redazione vuole fornire al suo pubblico. Molti siti hanno infatti deciso di sostituirla: tra questi compare Quartz, che in “homepage” pubblica non solo i titoli ma anche il testo degli articoli principali.

(via)

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