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00:11 giovedì 21 agosto 2025
I Paesi africani chiedono (per l’ennesima volta) di cambiare la mappa del mondo perché in quella attuale l’Africa è troppo piccola Le 55 nazioni dell'Unione africana vogliono cestinare la mappa di Mercatore, vecchia di secoli, e sostituirla con una più moderna e realistica.
Uno dei tormentoni dell’estate giapponese è un canzone generata con l’AI e basata su un meme “Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
In Repubblica Ceca una politica si è ritirata dalle elezioni perché accusata di aver assoldato un sicario per uccidere un cane Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
Il prossimo film di Danny Boyle sarà un biopic su Rupert Murdoch Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.

È stato il Pentagono a bandire i Furby?

21 Febbraio 2014

Messi in vendita per la prima volta nel 1998, i Furby furono un enorme successo commerciale: se ne vendettero 1,8 milioni il primo anno e 14 milioni nel 1999. Sembrava il giocattolo perfetto: un orsetto dai lineamenti un po’ alieni in grado di “parlare” e “imparare” la lingua del suo piccolo padrone. Cominciava parlando in furbish, una lingua di fantasia e molto sgrammaticata, per poi “imparare” nuove parole “imparate” dai bambini. Il vocabolario massimo di ogni pupazzo constava di 200 parole – 100 in inglese e 100 in furbish. Le sue capacità d’apprendimento, per quanto rudimentali, erano davvero sorprendenti.

Forse troppo.

In poco tempo la leggenda del giocattolo che ascolta e impara dagli umani, oltre a garantire entrate miliardari al produttore Tiger Electronics, arrivò al Pentagono. Che non apprezzò. Nel 1999, racconta mental_floss, al culmine della Furby-mania, gli orsacchiotti furono “banditi” dalla National Security Agency, dalla base militare Norfolk Naval Shipyard e dal Pentagono. Il motivo era a suo modo ovvio, come raccontò a suo tempo anche la Bbc: se quegli aggeggi riuscivano ad ascoltare e imparare dall’ambiente circostante, avrebbero potuto intercettare discorsi o argomenti top secret, cominciando a ripeterli in continuazione.

Per quanto il rischio fosse inesistente, la voce si diffuse molto velocemente e Roger Shiffman, presidente della Tiger Electronics, parte del colosso Hasbro, fu costretto a ripetere in pubblico che «i Furby non sono spie». Ma era già tardi. La paranoia si diffuse in altri settori: alcuni cominciarono a sostenere che i Furby potevano interferire con alcune apparecchiature mediche, altri sostennero che la tecnologia utilizzata nel prodotto lo rendeva in grado di «lanciare uno Space Shuttle»

Anche a causa di questi rumors la Furby-mania sfumò velocemente e, almeno finora, i due tentativi di revival del 2005 e 2012 non sono riusciti a farli tornare un successo commerciale.

(via)

Immagine: un modello di Furby del 1998 (Getty Images)

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