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Il Time ha dedicato la copertina a Trump ma lui si è offeso perché nella foto sembra che gli abbiano cancellato i capelli Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha commentato così: «La più brutta foto di tutti i tempi».
Il Presidente del Madagascar è fuggito dal Paese per paura di essere ucciso ma rifiuta comunque di dimettersi Al momento nessuno sa dove si trovi Andry Rajoelina, ma lui sostiene di poter comunque continuare a fare il Presidente del Madagascar.
Maria Grazia Chiuri è la nuova direttrice creativa di Fendi La stilista debutterà alla prossima fashion week di Milano, nel febbraio 2026, e curerà tutte le linee: donna, uomo e couture.
Dopo il Nobel per la Pace vinto da Maria Corina Machado, il Venezuela ha chiuso improvvisamente la sua ambasciata a Oslo Una scelta che il governo di Maduro ha spiegato come una semplice «ristrutturazione del servizio diplomatico».
Giorgio Parisi, il fisico, si è ritrovato a sua insaputa presidente di una commissione del Ministero della salute perché al ministero lo hanno confuso con Attilio Parisi, medico E adesso sembra che nessuno al ministero riesca a trovare una maniera di risolvere il problema.
Il quotidiano del Comitato centrale del Partito comunista cinese ha fatto firmare un articolo a LeBron James, che però non lo ha mai scritto È vero che viviamo in un mondo strano, ma ancora non così strano da avere LeBron James tra gli editorialisti del Quotidiano del popolo.
Luca Guadagnino ha rivelato i suoi quattro film preferiti di tutti i tempi nel nuovo episodio di Criterion Closet Una classifica che comprende due film di culto abbastanza sconosciuti, un classico di Wong Kar-Wai e l'opera più controversa di Scorsese.
Il trailer di Hamnet di Chloe Zhao spoilera il finale del film e i fan che lo hanno visto si sono arrabbiati molto Guardandolo si scopre quasi tutto del film, compreso il finale che tanti critici hanno descritto tra i migliori degli ultimi anni.

Il web ci rende liberi?

Gianni Riotta presenta il suo ultimo libro, domenica pomeriggio alla Triennale di Milano. La vera rivoluzione saranno i nuovi contenuti che sapremo creare.

23 Maggio 2013

Il web ci rende liberi? È il titolo dell’ultimo libro di Gianni Riotta, da poco uscito per i tipi di Einaudi. Già direttore del Tg1 e del Sole 24 Ore, Riotta insegna a Princeton e si occupa di big data presso l’Imt di Lucca, scrive editoriali per La Stampa e, come i nostri lettori sanno, su Studio.

Presenterà il suo libro, in occasione del Festival di Studio alla Triennale di Milano (a proposito, qui potete leggere tutto il programma) questa domenica, alle 18.30. Sarà un’occasione per fare qualche riflessione sulla “rivoluzione digitale” che, ci piaccia o meno, governa ormai la nostra vita. Per farci qualche domanda, al di là dei facili entusiasmi e degli (altrettanto facili) atteggiamenti “neo-luddisti”, sulle nostre speranze e le nostre nevrosi.

Insomma: Internet ci ha resi più liberi di prima? Oppure ci opprime? Ci arricchisce e, se sì, in che termini? Potrebbe essere un po’ presto per dirlo.

Perché, come scrive l’autore: «Il web, al contrario della logica o della fisica, non ha secoli di saggezza alle spalle, vive da meno di un quarto di secolo, e i suoi studiosi più intelligenti sono ancora quindi intenti a cercare la “Teoria del Tutto”, non un teorema ma un concetto che colga lo spirito dell’era digitale, “Internet ci rende liberi”, “Internet ci rende gadget”, “Internet ci rende…” La contraddizione, però, dispettosa e formidabile, rovina la Teoria del Tutto online, come ha già guastato il programma della matematica perfetta sognato fra il XIX e XX secolo da Hilbert e Russell e la fisica “unica” perseguita dal giovane Stephen Hawking»

Eppure la rivoluzione in atto non può essere ignorata. Con la fine del Novecento, sostiene Riotta si è chiuso il secolo delle Masse e si è inaugurato il XXI, quello delle Persone, gli Individui. Ma, avverte, a decidere le sorti della rivoluzione saranno i nuovi contenuti che sapremo creare, senza lasciarci ipnotizzare dalla potenza della tecnologia.

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