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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
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Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Il Washington Post ha pubblicato una lista dei nomi dei minori uccisi a Gaza

Il lungo elenco occupa due intere pagine della testata ma copre meno del 20% della lista di morti accertate 

31 Luglio 2025

Nell’edizione cartacea del Washington Post di ieri è apparsa un’iniziativa editoriale che non lascia indifferenti: due intere pagine del quotidiano sono state riempite da un lunghissimo elenco di nomi, riportati sia in arabo sia in inglese. Sono quelli dei minori che hanno perso la vita a Gaza. L’iniziativa ha un parallelo online, ma a impressionare davvero è il colpo d’occhio fornito dalla lunghissima lista stampata a caratteri minuscoli che copre ogni spazio disponibile ricavato dalla grafica del quotidiano. 

Elenco che, come spiega la corrispondente Louisa Loveluck sul suo account X, è lontano dall’essere esaustivo. Il quotidiano statunitense tradizionalmente più vicino ai temi politici (avendo sede nella capitale amministrativa degli Stati Uniti) è riuscito a comprimere appena il 18% della lista completa di morti verificate. L’editorialista, responsabile del quotidiano della copertura del conflitto, stima che per pubblicare l’elenco completo di oltre diciottomila nomi sarebbero servite altre cinque pagine. Senza contare che questo elenco, in cui compaiono solo le morti accertate e verificate da fonti attendibili, probabilmente è una stima per difetto del reale numero di bambini e adolescenti che hanno perso la vita in questi mesi a Gaza. 

Il lungo elenco inoltre fornisce alcuni approfondimenti dedicati a un piccolo campione di vittime che variano enormemente per età e causa della morte, anche se ovviamente correlata al conflitto, raccontandone le storie. Ci sono neonati e infanti morti per mancanza di assistenza medica a poche ore dal parto, adolescenti e bambini vittime delle bombe e dei conseguenti crolli di palazzi e case, ma non mancano i morti per fame. 

È stato inoltre pubblicato un altro grafico sulla testata e su X, che suddivide i nomi della lista per età: si può notare come la ripartizione sia piuttosto omogenea e riguardi tanto adolescenti quanto infanti che non sono riusciti nemmeno a compiere il primo anno d’età.

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