I temporali estivi, come quelli visti a Milano negli ultimi giorni, non hanno quasi più niente di normale. Si capisce, quindi, che scatenino reazioni che non hanno quasi più niente di razionale.
Una delle ragioni del disastro causato dell’alluvione in Texas potrebbero essere state le troppe allerte meteo ricevute dalla popolazione
Si chiama warning fatigue, cioè la tendenza a sottovalutare o ignorare un pericolo che viene segnalato troppe volte e troppo spesso.

Mentre ancora è ancora in corso la conta dei morti e la ricerca dei dispersi (al momento in cui scriviamo i morti sono 104, i dispersi 30, ma entrambi questi numeri sono destinati purtroppo a salire), gli esperti già discutono di quanti decessi si sarebbero potuti evitare nelle inondazioni registrate nella Texas Hill Country nello scorso fine settimana. Dopo le polemiche delle prime ore sui mancati allarmi meteo, è emerso infatti come il Servizio meteorologico nazionale abbia in realtà avvisato regolarmente la popolazione nei giorni precedenti all’esondazione del fiume Guadalupe. L’efficienza di questo servizio però potrebbe essere il problema di fondo e il tragico motivo per cui tanti, pur ricevendo l’allerta, non hanno lasciato la zona. Si chiama flood warning fatigue e Gizmodo spiega come gli esperti stiano ancora tentando di capire come influisca sull’attenuazione o la scomparsa della sensazione di pericolo.
Per gli abitanti della mezzaluna di terra texana che va da Dallas a San Antonio – una delle zone degli Stati Uniti più a rischio d’inondazioni – gli alert sono stati così numerosi in tempi recenti da indurli a sottovalutare il pericolo. Lo ha denunciato il meteorologo Troy Kimmel alla Nbc: «Il pubblico viene semplicemente sommerso da questi avvisi. Il Servizio Meteorologico Nazionale ne emette troppi». In effetti, molti avvisi si sono susseguiti nei giorni precedenti all’esondazione del fiume Guadalupe – molti sono ancora su X – ma qualcosa evidentemente non ha funzionato. L’aspetto più complesso della questione è fare arrivare il messaggio velocemente e a tutti, in modo che se ne comprenda la gravità. Altri disastri precedenti nella zona avevano già evidenziato che un conto è raggiungere i residenti, soprattutto quelli delle città, un conto è avvisare per tempo chi vive in casa in campagna, negli alberghi o nelle case mobili.
Il punto cruciale però è fare capire chiaramente la gravità della situazione, come ha spiegato Steven Lyons, meteorologo ora in pensione che per anni si è occupato di diramare gli allarmi. «La gente pensa: “Non può essere così grave, salirò semplicemente sul tetto,”» ha detto al Washington Post «Beh, non se la tua casa se la sta portando via la corrente.»