Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.
Con Frederik Forsyth muore l’ultimo grande scrittore di spionaggio che fu anche una vera spia

All’età di 86 anni è morto Frederik Forsyth: a dare l’annuncio è stato il suo agente letterari,o Jonathan Llyod. La sua bibliografia di successo è l’ennesimo contributo alla letteratura britannica del Novecento scaturito da un reclutamento del MI6 durante la Guerra fredda. Anche se, a differenza del più mite collega (e rivale) John Le Carré, Forsyth sembrava davvero un James Bond dalla vita avventurosa e rocambolesca, trascorsa per buona parte come corrispondente in alcuni dei luoghi più pericolosi del mondo.
Nato nel 1933 in un paesino del Kent, divenne uno dei più giovani piloti mai arruolati dalla Raf. Dopo il secondo conflitto mondiale si dedicò al giornalismo, diventando l’inviato della Reuters prima in Germania dell’Est e poi nell’allora Cecoslovacchia. Sedusse spie della Stasi, si mise nei guai con trafficanti vari, si infiltrò in movimenti estremisti, scoprì il complotto per uccidere De Gaulle che ispirò il suo più grande successo letterario: Il giorno dello sciacallo, a cui seguirono altri best seller come Dossier Odessa, I mastini della guerra o Il quarto protocollo. I suoi romanzi, frutto di un lungo processo di ricerca, erano molto amati anche a Hollywood, che ne ricavò parecchi film di successo, tra cui proprio Il giorni dello sciacallo di Fred Zinnemann o il recente remake seriale The Day of the Jackal con protagonista Eddie Redmayne.
Legatissimo per tutta la vita alla moglie, non fu mai timido nel professare le sue posizioni politiche conservatrici ed euroscettiche: lo scrittore era infatti un fiero sostenitore della Brexit. Dopo anni d’indiscrezioni e gossip, nella sua autobiografia del 2015 intitolata L’outsider, il romanzo della mia vita Forsyth confermò di aver davvero collaborato con l’MI6, l’equivalente britannico della Cia, per raccogliere informazioni. Non solo: grazie ai contatti con l’intelligence riuscì a uscire illeso da parecchie situazioni pericolose sul campo. Per questo autunno era già programmata l’uscita del romanzo co-scritto con Tony Kent, il sequel di Dossier Odessa, che verrà ora pubblicato postumo.

Pubblicato nel 2000, acclamato, dimenticato, ripubblicato e riscoperto nel 2016, inserito tra i 100 migliori romanzi del XXI secolo dal New York Times, L'ultimo samurai è asceso allo status di classico nonostante una travagliatissima storia editoriale.