Il rapper è accusato, tra le altre cose, di sfruttamento della prostituzione in un processo appena iniziato a New York.
Gérard Depardieu è stato condannato per violenza sessuale
Diciotto mesi, con pensa sospesa, per violenze ai danni di due donne durante le riprese del film Les Volets Verts, nel 2021.

Il nome di Gérard Depardieu verrà inserito nel registro nazionale dei colpevoli di reati sessuali. Lo ha deciso il giudice che lo ha condannato a 18 mesi di carcere (con pena sospesa) per il reato di violenza sessuale ai danni di due donne commesso nel 2021. È successo tutto sul set del film Les Volets Verts, girato a Parigi quattro anni fa, le vittime di Depardieu sono una costumista di 54 anni e una assistente alla regia di 34 anni. La prima, nota sui media con il nome fittizio di Amélie, subito dopo la sentenza ha detto che «per me questa è una vittoria. Giustizia è fatta».
Durante il pronunciamento della sentenza Depardieu non era presente in sala, per lui c’era il suo legale, Jérémie Assous, che ha immediatamente annunciato il ricorso in appello. Anche l’avvocata di Amélie, Carine Durrieu Diebolt, ha parlato con i media dopo la sentenza: «Spero che questa sia la fine dell’impunità per gli artisti del cinema. Ho sentito di attori e attrici che non molto tempo fa si sono espressi a favore di Depardieu. Ora che c’è questa sentenza, nessuno può più dire che Gérard Depardieu non è un predatore sessuale e questo è un fatto importante. Oggi, nel giorno in cui inizia il Festival di Cannes, voglio che il mondo del cinema pensi alle vittime di Gérard Depardieu e che parli di quelle vittime», ha detto Durrieu Diebolt.
L’avvocata fa riferimento a una ormai famigerata lettera aperta in sostegno di Depardieu, firmata da 56 figure di spicco del cinema francese e internazionale (e forse anche alle dichiarazioni di Macron in difesa dell’attore). All’epoca della pubblicazione di questa lettera erano già noti i fatti poi confermati anche nel processo: durante le riprese del film, Depardieu ha bloccato con la forza Amélie e l’ha palpeggiata con violenza fino a quando non è stato portato via con la forza.