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L’assessore ai grandi eventi del comune di Roma sta facendo di tutto per portare gli Oasis in città Anche se al momento la reunion dei fratelli Gallagher non prevede l'Italia, Roma si è già fatta avanti con insistenza. 
La campagna pubblicitaria di Sydney Sweeney per American Eagle è sempre più un caso politico Dopo le polemiche sullo slogan scelto per accompagnare le foto a difendere l’attrice è intervenuta anche la Casa Bianca.
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Dopo otto anni di studio non stop, la Lofi Girl si è finalmente diplomata Il volto dell’amatissimo canale YouTube ha mostrato il diploma su TikTok, dopo aver tenuto compagnia a milioni di studenti e lavoratori.
In Nepal oltre il 70 per cento delle auto vendute è elettrico In soli cinque anni il tasso di auto elettriche in circolazione nel paese ha raggiunto quello di Norvegia e Singapore. 
Hollywood sembra intenzionata a dare un sequel a tutte le commedie romantiche degli ultimi trent’anni Mentre si gira "Il diavolo veste Prada 2" sono stati annunciati i ritorni di "Il matrimonio del mio migliore amico" e "Sognando Beckham".
A Newton, in Massachusetts, i residenti stanno protestando perché è stata rimossa la bandiera italiana dipinta su una strada La linea tricolore era un simbolo storico: la sindaca ha difeso la scelta parlando di esigenze di sicurezza stradale.

A Man in Full può davvero diventare la nuova Succession?

02 Maggio 2024

Oggi su Netflix è arrivata una miniserie di cui negli Stati Uniti si sta già parlando parecchio: si intitola Un uomo vero (titolo originale: A Man in Full), è l’adattamento di un romanzo del 1998 di Tom Wolfe realizzato da David E. Kelley di Big Little Lies, ha per protagonisti Jeff Daniels e Diane Lane, e secondo la critica del Guardian Lucy Mangan è «un degno erede di Succession». La sinossi: protagonista della storia è Charlie Croker (interpretato da Daniels), un immobiliarista di successo, eminenza grigia dell’economia e della politica della sua città, Atlanta. Un giorno Croker viene chiamato dalla sua banca di fiducia per discutere una questione urgente, che lui crede sia la solita questo poi non così urgente: minuzie finanziarie che è convinto di sistemare come sempre, con facilità. Arrivato in banca scopre invece che il problema stavolta è grosso: i creditori vogliono indietro il miliardo di dollari di debiti che Charlie ha accumulato negli anni per pagarsi feste favolose, jet privati e il suo personale allevamento di quaglie. Un uomo vero è dunque la storia della bancarotta di Charlie Croker (nella quale, ovviamente, tanti rivedono anche la storia della bancarotta di Donald Trump, perché la campagna elettorale americana infuria e da qui a novembre sarà difficile non vederla proiettata ovunque).

Non tutti però sembrano condividere l’entusiasmo di Mangan. A parte Dominic Patten di Deadline, che nella sua recensione sottolinea soprattutto la «stellare interpretazione» di Daniels, quasi tutti gli altri critici americani che fin qui hanno scritto di Un uomo vero si sono dimostrati piuttosto freddi nei confronti della serie. Uno dei giudizi più severi lo ha dato il critico dell’Hollywood Reporter Daniel Fienberg, secondo il quale la serie è tutto ciò che un adattamento di un’opera di Wolfe non può essere: «del tutto trascurabile». Della stessa idea anche Judy Berman del Time, stupita da come un romanzo che tratta temi fondamentali come denaro, potere, razza, mascolinità sia stata adattata in una serie così «frivola». Anita Singh del Telegraph riprende il paragone con Succession fatto sul Guardian, rovesciandolo contro Un uomo vero: nella serie, «la feroce satira di Tom Wolfe esce spuntata e diventa una Succession scadente». Altrettanto severo Brian Lowry su Cnn: secondo lui, mettersi a guardare Un uomo vero è «un investimento che non paga».

Può essere che per questa serie le cosa vadano al contrario di come sono andate per Succession: quella di Jesse Armstrong fu infatti una serie adorata dalla critica, che fu parte integrante del suo successo dopo una prima stagione che aveva raccolto ascolti modestissimi. Forse per Un uomo vero ci saranno le stroncature dei critici ma il consenso del pubblico: aspettiamo di vedere, a questo punto, in che posizione della classifica dei più visti su Netflix si piazzerà.

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