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01:08 sabato 28 giugno 2025
La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.
In Giappone è stato condannato a morte il famigerato “killer di Twitter” Takahiro Shiraishi è stato riconosciuto colpevole degli omicidi di nove ragazze. Erano tre anni che nel Paese non veniva eseguita nessuna pena capitale.
Per sposarsi a Venezia e farsi contestare dai veneziani Bezos ha speso almeno 40 milioni di euro Una cifra assurda che però non gli basta nemmeno per entrare nella Top 5 dei matrimoni più costosi di sempre.
È uscito il primo teaser di Bugonia, il film in cui Yorgos Lanthimos parla di alieni e complottisti Il film arriverà nella sale italiane a novembre e, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere tra quelli in concorso a Venezia.
Anna Wintour ha annunciato che non sarà più la direttrice di Vogue America Ma ovviamente non ha alcuna intenzione di smettere di lavorare: resterà global editorial director di Vogue e la global chief content officer di Condé Nast.
Macron ha detto che vuole far diventare la musica elettronica francese patrimonio Unesco La musica elettronica l'abbiamo inventata noi. Solo noi abbiamo quel French Touch», ha detto, dando l'annuncio in un'intervista radiofonica.
Se c’è un posto che non soffrirà mai di overtourism è certamente il resort appena inaugurato da Kim Jong-un in Corea del Nord Il supremo leader ha partecipato alla cerimonia di apertura e si è divertito a guardare degli uomini che volavano giù dagli scivoli ad acqua.
È morta a 91 anni Lea Massari, la diva che abbandonò il cinema Dopo aver lavorato con i più grandi registi del cinema italiano, si ritirò a vita privata 30 anni fa e non tornò mai più a recitare. 

Challengers è stato il miglior esordio al botteghino della carriera di Guadagnino

29 Aprile 2024

Attualmente c’è lo stesso film in cima al box office italiano e a quello americano: Challengers di Luca Guadagnino. Uscito il 24 aprile, il film ha incassato sin qui 15 milioni e 200 mila dollari in tutto il mondo (circa un milione e mezzo gli incassi registrati nelle sale italiane). Come riporta Tom Smyth su Vulture, si tratta del migliore esordio nella carriera di Guadagnino, battuto il record stabilito nel 2022 con Bones and all. Resta da vedere però se Challengers riuscirà a incassare abbastanza da rientrare dell’investimento fatto per realizzarlo: il film è costato 55 milioni di dollari e non è detto che nelle prossime settimane, prima di entrare nel catalogo Prime Video – a produrlo è stata tra gli altri la Metro Goldwin Mayer, da qualche anno una Amazon Company, come si legge nel rinnovato logo dell’azienda – riesca a colmare la distanza che separa il flop dal successo.

I dubbi vengono dal fatto che negli Stati Uniti Challengers ha goduto di un primo fine settimana di programmazione in cui non aveva granché competizione (ma il discorso vale anche in Italia, dove l’unico avversario era Confidenza di Daniele Luchetti, uscito anch’esso il 24 aprile): al secondo posto del botteghino americano si è infatti piazzato Unsung Hero, ennesimo biopic musicale, questo dedicato al duo christian rock For King & Country, fortunatamente ancora non distribuito in Italia. Non sarà così nel prossimo, di fine settimana: Challengers dovrà vedersela con The Fall Guy, film molto atteso, action comedy con protagonisti Ryan Gosling ed Emily Blunt.

In ogni caso, a prescindere dagli incassi, Challengers sta riscuotendo un gran successo di critica, soprattutto negli Stati Uniti. Durante il fine settimana sono arrivate anche le entusiastiche recensioni di altri registi: tra i primi ci sono stati Edgar Wright e Rian Johnson. Johnson ha definito il film «intelligente e sofisticato ma allo stesso tempo scoppiettante ed esaltante», mentre Wright ha scritto che con Challengers è «il grand slam» cinematografico del «mio amico Guadagnino». Il film è riuscito a convincere persino un critico schizzinosissimo come Paul Schrader, che però un appunto a Guadagnino lo ha fatto lo stesso, ed è un appunto che sempre più spesso ci sentiamo di fare anche noi ai film di questi anni: «Ma perché dura 131 minuti, quando ne sarebbero bastati 100 al massimo?».

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