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Sally Rooney si è schierata a difesa di Palestine Action, un’organizzazione non violenta accusata di terrorismo dal governo inglese «Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.
Elio è il peggior esordio al botteghino nella storia della Pixar Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.

Il brano che la Spagna presenterà al prossimo Eurovision è stato accusato di sessismo

08 Febbraio 2024

In Spagna, l’opinione pubblica è da giorni divisa in merito alla canzone scelta per rappresentare il Paese al prossimo Eurovision Song Contest, che si terrà a Malmö, in Svezia, il prossimo maggio. Il brano in questione è “Zorra” del duo electropop Nebulossa composto da María Bas e Mark Dasousa. Dopo aver vinto il Festival di Benindorm – una sorta di Sanremo spagnolo attraverso cui si decretano gli artisti che parteciperanno all’Eurovision – “Zorra” ha rapidamente raggiunto la terza posizione nella classifica globale di Spotify. Altrettanto rapidamente, però, i Nebulossa si sono ritrovati al centro di un’accesa polemica rispetto all’uso della parola che dà il titolo al brano. Nella sua traduzione letterale infatti, “zorra” è l’esemplare femminile della volpe, ma più nel gergo comune la parola significa “zoccola”. 

Come riportato dal Guardian, l’Institudo de las Mujeres – un’organizzazione autonoma che collabora con il Ministero dell’Uguaglianza spagnolo – ha dichiarato di avere ricevuto più di 300 reclami da parte di cittadine e cittadini che hanno espresso la loro disapprovazione rispetto alla vittoria della canzone dei Nebulossa. In aggiunta a ciò, lo scorso lunedì il Movimento Femminista di Madrid ha condiviso sul proprio profilo X una lunga lettera di lamentela in cui  richiede che la canzone venga ritirata dall’Eurovision spiegando che «celebrare un termine che è un’arma di umiliazione di aggressori machisti è una forma di ri-vittimazione pubblica».

L’organizzazione femminista sostiene inoltre che il brano dei Nubulossa possa risultare in una normalizzazione del termine “zorra” – che nel testo della canzone compare 45 volte – tra bambini e adolescenti. A difesa dalla canzone, María Bas ha spiegato durante un’intervista a RTVE, il gruppo radiotelevisivo spagnolo che sceglie le canzoni per l’Eurovision, che dietro a “Zorra” – i cui versi descrivono come il termine sia usato come insulto verso le donne qualunque cosa esse facciano – c’è la volontà di rivendicare l’uso del termine per «trasformare questa parola in qualcosa di bello». 

Negli ultimi giorni, la questione ha continuato a crescere fino ad arrivare ai piani altri della politica spagnola, dove “Zorra” ha incontrato l’approvazione della ministra dell’Uguaglianza Ana Redondo, prima, e del primo ministro Pedro Sánchez, poi. Durante un programma televisivo sul canale La Sexta, Sánchez ha dichiarato che il femminismo «può anche essere divertente, ed è necessario che questo tipo di provocazioni vengano dalla cultura» aggiungendo inoltre che, mentre quella che ha definito “fasciosfera” avrebbe preferito che a rappresentare la Spagna ci fosse stata “Cara al Sol”, l’inno fascista spesso intonato dai membri di Vox, «a me piace questo tipo di canzoni».

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