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15:41 mercoledì 30 aprile 2025
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Le playlist di Nobody sono la colonna sonora perfetta per la fine del mondo

Perché il misterioso canale YouTube che da 2 anni pubblica composizioni di musiche ambient accompagnate da immagini inquietanti e titoli evocativi è una specie di terapia.

22 Novembre 2023

«Musica laetitiae comes, medicina dolorum»: è il motto scritto sul virginale che Johannes Vermeer raffigura nella sua celebre “Lezione di musica” conservata a Londra. Ma «musica compagna della gioia, medicina dei dolori» è anche la frase che compare nella bio di Nobody. Chi è Nobody? Non si sa: su YouTube la sua foto profilo è un uomo dipinto di spalle, su Spotify un uomo dipinto che si gratta via la faccia. Il primo video caricato sul suo canale risale a 2 anni fa, ha 498 mila visualizzazioni e si chiama “a playlist for mournful minds”. Io però l’ho scoperto grazie a un altro video, risalente a 8 mesi fa, “a playlist for exploring liminal spaces” (607mila views e 596 commenti), accompagnato dagli hastagh #dreamcore e #liminalspaces. Non ricordo cosa stavo cercando, forse cercavo una di quelle playlist ambient per rilassarsi di cui sto abusando negli ultimi mesi, tanto che questi mix di lo-fi, musiche atmosferiche di TikTok e rumori di pioggia sono diventati praticamente l’unica cosa che ascolto. A colpirmi della playlist sugli spazi liminali, però, non è stato tanto il titolo, ma l’immagine: non so se sia vera o finta (propendo per la seconda, credo sia stata creata con l’AI), ma raffigura un McDonald’s deserto visto da una certa distanza. Non so perché ma mi mette i brividi, nello stesso modo in cui dovrebbero farlo i volti delle ragazze che su TikTok si truccano cercando di riprodurre l’effetto “uncanny valley” (nella maggior parte dei casi fallendo). La playlist è ricca di immagini di questo tipo: ambienti vuoti inquietantissimi o che in qualche modo risultano “cursed”, disturbanti, e che quindi permettono a me che li osservo di liberare la tensione, con un effetto catartico simile a quello dei film horror.

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«Ci ha salvato durante il lockdown e poi si è persa nelle playlist mediocri, ma la musica “per rilassarsi” resta il sottofondo perfetto per questo periodo», scriveva Davide Coppo in un articolo sulla riscoperta della ambient pubblicato a febbraio. Da allora i motivi per cui potremmo sentirci angosciati, disperati, inutili e senza futuro sono aumentati. Negli ultimi mesi ascoltare musica triste e calmante mi è sembrato un modo sobrio e rispettoso per soffrire in silenzio e, al tempo stesso, cercare di mantenere un minimo di controllo sulle emozioni (quanto basta per non passare le giornate nel letto a piangere). Tra rumori di pioggia sul tetto della macchina e l’intramontabile lo-fi girl, le playlist di Nobody sono state una scoperta, non solo per la musica che riuniscono ma per la cura con cui vengono illustrate e titolate. Alcune hanno titoli timidamente consolanti «you’re at your safe place away from problems» (immagine con una saturazione bassissima, al limite del bianco e nero: un letto rosa, con sopra un orsetto, davanti a una grande finestra, fuori una foresta di palme scossa dal vento) oppure «let’s escape from this disappointing reality» (immagine: un uomo che vola tra le nuvole), «quiet solitudine for one hour» (immagine: fari di una macchina nella nebbia), altri non ci provano neanche e sono apertamente malinconici, se non deprimenti: «when life doesn’t feel real anymore», «the pain of recalling memories of an empty life», «you’re inside the last memories of a dying person» (anche questa accompagnata da immagini bellissime).

Certe playlist sono come dei piccoli esercizi di role playing: «you’re a ghost seeing your loved ones for the last time before going to the afterlife» oppure «you’re a museum copyist delving into the minds of great artists to reproduce masterpieces». Altre sono come delle piccole opere d’arte, ad esempio “bread” che dura solo 33 secondi e ha l’immagine di un pezzo di pane, o “you’re in a post-apocalyptic place for 10 hours and 31 seconds” che dura esattamente 10 ore e 31 secondi. Nei commenti si riunisce una community di malinconici che si augurano buono studio l’un l’altro (molte playlist hanno lo scopo di “romanticizzare” lo studio notturno e disperatissimo), descrivono come stanno in questo momento della loro vita e cosa stanno facendo, parlando di un lutto, un evento traumatico o una dipendenza da cui sono riusciti a riemergere e ringraziano Nobody per il suo lavoro, da cui non guadagna assolutamente niente (lo conferma lui stesso prima di alcuni video, scusandosi per le pubblicità aggiunte da YouTube).

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