Hype ↓
06:56 sabato 7 giugno 2025
Il corriere della droga preferito da Pablo Escobar ha fatto un podcast In Cocaine Air Tirso “TJ” Dominguez racconta com'è lavorare per il più famoso signore della droga della storia. Esce il 23 luglio su tutte le piattaforme.
A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.
È morto Enzo Staiola, il bambino dagli occhi tristi di Ladri di biciclette Interpretò il piccolo Bruno nel capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Da adulto non fece l'attore, ma l'impiegato del catasto.
Il dissing tra Elon Musk e Donald Trump è degenerato Come ampiamente previsto, i due hanno rotto, ma non si pensava sarebbero arrivati fino a questo punto.
Lo scrittore Kamel Daoud era stato invitato alla Milanesiana ma non potrà partecipare perché in Italia rischia l’arresto A causa di Urì, romanzo con cui ha vinto il premio Goncourt e che uscirà in Italia il 17 giugno.
Gli undici abitanti di una remota isola giapponese vogliono ripopolarla usando i manga Gli anziani di Takaikamishima hanno fondato una scuola di fumetto, nella speranza di salvare l’isola dallo spopolamento.
Il designer delle T-shirt più amate dalle celebrity è un bambino di 11 anni Si chiama Dylan e tra i suoi clienti può già vantare Elle Fanning, Michelle Pfeiffer, Pharrell, Jamie Lee Curtis e Pierpaolo Piccioli.
Uno dei massimi esperti di Caravaggio del mondo dice di aver finalmente trovato il suo primo dipinto Secondo Gianni Papi, "Ragazzo che monda un frutto" è l'opera prima dell'artista: ci sarebbe un dettaglio che lo conferma oltre ogni ragionevole dubbio.

È possibile raccontare il Sud profondo in modo nuovo?

Una femmina di Francesco Costabile è un racconto della Calabria libero dai cliché, ritratto di una terra inenarrabile e sensuale, sgarrupata eppure poetica.

24 Febbraio 2022

C’è un racconto di Corrado Alvaro dal titolo La cavalla nera, in cui il protagonista racconta di un viaggio in treno con una monaca che, a un certo punto del tragitto, estrae della frutta e inizia a mangiarla. Da quel semplice gesto – dal modo, anzi, in cui la donna mastica il cibo – il protagonista capisce che la religiosa proviene dalla sua terra. Scrive Alvaro, per bocca del suo io narrante in viaggio: «Mangiava la frutta come uno di noi, e aveva un gesto che io ricordo sempre e che sempre ritrovo; quell’abbandonare la mano sul ginocchio col frutto nel pugno, il corpo disteso in una specie di sosta meridiana, la testa rovesciata, e quel modo lento e riflessivo di masticare che è tutto un fantasticare sulla vita».

Anche Rosa, la protagonista di Una femmina – primo lungometraggio di Francesco Costabile, al cinema da pochi giorni e reduce dal successo del festival di Berlino – a un certo punto del film, poco dopo l’inizio, prende una mela e la mangia. La scena dura qualche istante eppure, se uno avesse letto il racconto di Alvaro, non potrebbe fare a meno di collegare le due storie. Una femmina, tra le tante altre cose, racconta di un certo Sud e di quella sua lentezza sfiancante che è, in realtà, l’irrequietezza di chi nasce in un luogo che non conoscerà mai a fondo, che in fondo neanche gli appartiene, e da cui sa che, prima o poi, sarà costretto a fuggire via. Ci hanno già provato in tanti a raccontarla, questa malinconia. Per Sud, sia chiaro, qui s’intende la Calabria, o, in generale, quel Meridione che è periferico a ciò che è già considerato da tutti la periferia d’Italia. Non parliamo, insomma, della Sicilia de Il commissario Montalbano, né della Napoli di Gomorra o de L’amica geniale, e neanche della Puglia mille colori dei film dell’epoca post Nichi Vendola. La Calabria è tutt’altra cosa e appare inenarrabile, per fortuna o purtroppo: dipende dai punti di vista e non è detto che chi scelga una delle due opzioni non cambi idea dopo qualche secondo.

Negli ultimi tempi, di Calabria e cinema, se n’è parlato tanto, sia in maniera positiva – grazie a pellicole come Anime nere, A ciambra, Il buco, ma anche per merito di cortometraggi pluripremiati come Amare Affondo, storia di un pescatore innamorato del suo migliore amico – che in maniera negativa. Ultimo esempio: La sposa, la fiction Rai ambientata negli anni ’60 che racconta la storia di Maria, una donna calabrese che per la salvare la sua famiglia dalla povertà sposa Italo, un vicentino. La vicenda della vita di Maria è ambientata in Calabria, ma della Calabria non c’è neanche un albero: le scene sono state girate interamente in Puglia.

«La recente scoperta della lentezza si muove tra critica della fretta nella società postmoderna e il rimpianto nostalgico per un mondo perduto», scrive Vito Teti in quello che è uno dei più attenti e importanti saggi sul nostro Meridione, ovvero Maledetto Sud (Einaudi, 2011). «Negli autori più attenti la nostalgia non si traduce in passatismo, ma nel mito positivo, in sogno per il futuro, nella declinazione di un modello diverso e anche nelle potenzialità di liberare l’uomo dalla fatica opprimente», continua l’antropologo calabrese. In Una femmina, il percorso di ribellione della protagonista è lento, ma di quella lentezza che, per dirla con le parole di Teti, è liberazione e, perciò, futuro.

Dopo la prima proiezione del venerdì, fuori la sala Astoria dell’Anteo, a Milano, qualcuno, stordito dalla violenza della storia (vietata ai minori di quattordici anni), ha sentito il bisogno di fermarsi a discuterne con altri spettatori. Il film, volutamente o meno, lascia qualche domanda senza risposta. Una fotografa come Diane Arbus, maestra del mostrare senza svelare, ci ha lasciati, a tal proposito, una delle maggiori massime artistiche: «La fotografia è un segreto che racconta un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere».

Costabile è riuscito nell’impresa di girare un film senza il cliché del maledettismo calabrese a tutti i costi. Non ci sono coppole né mandolini, ma c’è, per esempio, la tarantella calabrese: si tratta di una delle scene più sensuali del film, ovvero quando un giovane si dichiara alla protagonista per poi darle un bacio, lontano da tutti, nei vicoli del paese, guardati a vista dalla statua di una Madonna. E persino in una delle scene più fastidiose del film, ovvero quando Natale, il cugino di Rosa, le si piazza sopra, per scherzo ma mica tanto, impedendole di respirare e col muso sporco di cibo, e la tocca tra le gambe, ecco, persino questa scena sembra una dichiarazione d’esistenza. Sgarrupata, com’è la Calabria, eppure poetica, in fondo.

È possibile un nuovo racconto di questi confini, per l’appunto, prima di tutto esistenziali? Certo, ma bisogna lasciare lo spazio a chi ha la capacità di raccontarli, e qui il plauso va a Edoardo De Angelis (regista, fra gli altri, di un altro film culto, Indivisibili) e a Lirio Abbate (il film è ispirato al suo libro Fimmine ribelli e, in particolare, alla storia di Maria Concetta Cacciola e Giusy Pesce, una delle prime donne a essersi ribellate alla ‘ndrangheta): sono stati loro ad affidare il soggetto di Una femmina a Costabile. E lo sguardo di chi l’ha girata – e scritta, e prodotta, e montata, e recitata, etc – è, di fatto, uno sguardo nuovo.

È sempre Corrado ad aver scritto: «I calabresi vogliono essere parlati». Francesco Costabile è nato a Cosenza negli anni ’80. Della sua adolescenza, in un’intervista a Teresa Ciabatti, ha detto: «Il tragitto da casa a scuola era un percorso di guerra. Se alzavi lo sguardo, ti menavano». Oggi dichiara di non sentirsi né maschio e né femmina. È androgino, e il suo lungometraggio racconta la lenta, dolorosa liberazione di una donna della sua terra. Forse per questo il film gli è venuto così bene? Chissà, vedetelo.

Articoli Suggeriti
Anche Joan Didion ha diritto alla sua privacy

Diario per John, "opera postuma" che raccoglie le conversazioni tra la scrittrice e il suo psichiatra, è finito al centro del dibattito letterario. Davvero tutto quello che gli scrittori scrivono è fatto per essere letto e pubblicato? Anche senza il loro consenso?

A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli

Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.

Leggi anche ↓
Anche Joan Didion ha diritto alla sua privacy

Diario per John, "opera postuma" che raccoglie le conversazioni tra la scrittrice e il suo psichiatra, è finito al centro del dibattito letterario. Davvero tutto quello che gli scrittori scrivono è fatto per essere letto e pubblicato? Anche senza il loro consenso?

A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli

Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.

È morto Enzo Staiola, il bambino dagli occhi tristi di Ladri di biciclette

Interpretò il piccolo Bruno nel capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Da adulto non fece l'attore, ma l'impiegato del catasto.

Lo scrittore Kamel Daoud era stato invitato alla Milanesiana ma non potrà partecipare perché in Italia rischia l’arresto

A causa di Urì, romanzo con cui ha vinto il premio Goncourt e che uscirà in Italia il 17 giugno.

Uno dei massimi esperti di Caravaggio del mondo dice di aver finalmente trovato il suo primo dipinto

Secondo Gianni Papi, "Ragazzo che monda un frutto" è l'opera prima dell'artista: ci sarebbe un dettaglio che lo conferma oltre ogni ragionevole dubbio.

Chi sono i cinque finalisti che si contenderanno il Premio Strega 2025

Dai voti ricevuti Bajani si conferma il favorito: giovedì 3 luglio scopriremo chi ha vinto.