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08:17 giovedì 21 agosto 2025
I Paesi africani chiedono (per l’ennesima volta) di cambiare la mappa del mondo perché in quella attuale l’Africa è troppo piccola Le 55 nazioni dell'Unione africana vogliono cestinare la mappa di Mercatore, vecchia di secoli, e sostituirla con una più moderna e realistica.
Uno dei tormentoni dell’estate giapponese è un canzone generata con l’AI e basata su un meme “Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
In Repubblica Ceca una politica si è ritirata dalle elezioni perché accusata di aver assoldato un sicario per uccidere un cane Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
Il prossimo film di Danny Boyle sarà un biopic su Rupert Murdoch Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.

Termometro Politico ha fatto un sondaggio per capire chi è il medico di cui gli italiani si fidano di più

23 Novembre 2020

Secondo i dati raccolti dal sondaggio settimanale di Termometro Politico, realizzato tra il 18 e il 19 novembre sarebbe Massimo Galli, direttore malattie infettive del Sacco di Milano, il medico più “affidabile” tra tutti quelli che quest’anno abbiamo visto comparire sugli schermi di telegiornali e talk show dispensando consigli, commentando dati, enunciando teorie. Il 23,6 per cento degli italiani ha affermato di fidarsi ciecamente del professor Galli, che nella sua più recente apparizione televisiva, all’Aria di Domenica, su La7, si è lamentato di non aver ancora ricevuto la vaccinazione antinfluenzale: «Ho 69 anni, faccio l’operatore sanitario e non ho ricevuto il vaccino antinfluenzale. Uno scandalo».

Al secondo posto tra i medici preferiti dagli italiani troviamo l’infettivologo Matteo Bassetti, scelto dal 19,6 per cento degli intervistati, e al terzo Alberto Zangrillo, il più spettacolare tra i medici entrati nel dream team degli esperti televisivi, primario della terapia intensiva del San Raffaele di Milano (noi ne abbiamo persino scritto un ritratto), votato dal 14,7 per cento. Escluso dal podio dei vincitori il virologo Andrea Crisanti (8,8 per cento) e il suo collega Roberto Burioni (7,8 per cento). Ultimo con lo 0,7 per cento il virologo della Emory University di Atlanta, Guido Silvestri. Il 13,3 per cento degli intervistati ha scelto l’opzione “nessuno di questi”, forse ricordando le cifre raccolte da un altro studio, quello riportato dal Tempo la scorsa primavera, basato sull’h-index, il parametro cui ricorre la comunità scientifica per stabilire una gerarchia di merito, un indicatore bibliometrico ottenuto facendo la media tra il numero di pubblicazioni scientifiche e il numero delle citazioni ricevute da un dato ricercatore. Ecco, secondo quel parametro, tutti gli esperti virologi che abbiamo visto quest’anno in tv sarebbero parecchio scarsi.

Se in testa alla classifica mondiale troviamo Anthony Fauci, virologo della task force di Trump, e Didier Raoult, luminare francese della medicina e direttore dell’Istituto Malattie Infettive dell’Università di Marsiglia (rispettivamente 174 e 175), dobbiamo scendere molto in basso per incontrare nomi italiani: l’h-index di Roberto Burioni è di 26; quello di Giuseppe Ippolito, direttore dell’INMI dello Spallanzani è 61. Il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro, anche lui membro del CTS, è fermo a 21 mentre Walter Ricciardi, super consulente dell’OMS, ha un indice di 39. Ilaria Capua, virologa dell’Università della Florida totalizza 48 punti, Maria Rita Gismondo ha un h-index di 22. Numeri non esattamente altissimi, soprattutto se paragonati a quelli di altri esperti italiani molto meno popolari, come Alberto Mantovani (h-index 167), Giuseppe Remuzzi (158) e Luciano Gattinoni (84).

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