Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
In Turchia ora è vietato fumare nei luoghi pubblici
La Turchia ha vietato di fumare, praticamente ovunque. Nei luoghi pubblici di tutto il Paese, nelle strade trafficate, alle fermate degli autobus, nelle piazze. La misura, come scrive l’Associated Press, sarebbe una decisione del ministro degli Interni, nel tentativo di sopprimere qualsiasi scusa per togliersi la mascherina all’aperto (l’obbligo di indossarla è già in vigore da diversi mesi). Stando ai dati, infatti, la Turchia avrebbe registrato un picco di infezioni da quando, verso fine maggio, i blocchi sono stati revocati, le attività riaperte e le mascherine indossate solo in circostanze di assembramento.
Il ministero ha anche affermato che le province possono decidere di imporre il coprifuoco agli anziani di età superiore ai 65 anni, nel caso dovessero registrare un aumento del numero di pazienti critici nelle terapie intensive. I governatori di Istanbul e Ankara, intanto, hanno già reintrodotto tutte le misure più restrittive all’inizio della settimana, consentendo agli anziani di lasciare le loro case solo tra le 10:00 e le 16:00. Gli ultimi dati del ministero della Salute mostrano 86 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, portando il bilancio delle vittime a 11.145. Non è la prima volta che nel Paese ha luogo una “guerra alle sigarette”. “Fumare come un turco”, infatti, non è solo un luogo comune diffuso in tutto il mondo, generato da uno dei vizi storicamente più comuni in Turchia, ma un aspetto del Paese contro cui il presidente, Recep Tayyip Erdogan, è in lotta da 10 anni, con i governi da lui guidati che hanno approvato divieti e limitazioni prima impensabili e che hanno previsto anche una pena pecuniaria per chi si accende una sigaretta in automobile, guidatore o passeggero.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.