Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Un impiegato delle poste sta fingendo di poter testimoniare l’esistenza di brogli elettorali
Nei giorni scorsi i repubblicani si sono fatti forza cavalcando le dichiarazioni di un funzionario delle poste della Pennsylvania. Richard Hopkins, 32 anni, sostiene di aver notato gravi irregolarità nella gestione delle operazioni di voto durante le presidenziali americane. All’indomani delle elezioni, Hopkins ha lanciato accuse gravissime, giurando di aver sentito per caso un dirigente delle poste di Erie chiedere ai suoi impiegati di retrodatare i voti arrivati per posta dopo l’Election day. La sua denuncia è stata citata dal senatore Lindsey Graham, in una lettera fatta pervenire al Dipartimento di Giustizia in cui si chiedeva l’apertura di un’inchiesta federale.
Il 10 novembre, però, il Comitato di sorveglianza della Camera ha annunciato che Hopkins, interrogato dagli investigatori intervenuti su richiesta del servizio delle Poste, avrebbe ritrattato le accuse: la comunicazione è stata diffusa da un articolo del Washington Post. L’uomo si è rifiutato di rispondere alle richieste di precisazioni avanzate dai giornalisti. Ha invece postato un video su YouTube, poi ripreso anche dal profilo Twitter del gruppo attivista conservatore Project Veritas, in cui dichiara di non aver mai ritrattato le accuse e anzi ne muove di nuove (e ancora più gravi) nei confronti degli investigatori federali che si stanno occupando del caso.
Nel video, Hopkins sostiene di essere stato interrogato senza il suo avvocato: gli investigatori avrebbero provato a estorcergli una ritrattazione e l’avrebbero costretto a firmare un nuovo documento. A sostegno di questa sua rivelazione sostiene di avere un audio registrato grazie a un microfono che avrebbe indossato su suggerimento di Project Veritas. Trump ha prontamente ricondiviso il video su Twitter, congratulandosi con questo “patriota coraggioso”: «Sempre più persone si stanno facendo avanti per denunciare queste elezioni truccate».
Il dirigente delle poste di Erie citato da Hopkins, Robert Weisenbach, è intervenuto con una dichiarazione pubblicata sul suo profilo Facebook: «Buonasera amici miei. Sono state pubblicate cose orribili sull’USPS ed ecco la mia dichiarazione. Le accuse mosse contro di me e contro l’Erie Post Office sono false al 100% fatte da un dipendente che è stato recentemente disciplinato più volte». Ma c’è di più: come riporta GoErie, qualche giorno fa, una persona che si identifica come Hopkins ha avviato una raccolta fondi online che ha generato quasi 125.000 dollari a partire da lunedì pomeriggio, superando l’obiettivo originale di 50.000. La persona che afferma di essere Hopkins dice di aver avviato la raccolta per assicurarsi delle risorse economiche nel caso in cui, per colpa della sua testimonianza, dovesse perdere il lavoro.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.