È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.
Ethan Hawke ha scritto la recensione di un libro per il New York Times
«Ethan Hawke, una delle maggiori crush della nostra adolescenza, ha appena fatto la cosa più eccitante che una crush potrebbe mai fare: scrivere una recensione per il New York Times». È così che Hannah Gold dà la notizia su The Cut della recensione (eccola) di un romanzo dell’autore tedesco Wolf Wondratschek, di cui Hawke ha scritto senza averne mai sentito parlare prima, tanto che la sua critica inizia proprio così: «Quando mi è stato chiesto di scrivere questa recensione, non avevo mai sentito parlare di Wolf Wondratschek. Lo ammetto».
«In un mondo che urla, questo libro è una canzone suonata dolcemente», scrive Hawke a proposito di Self Portrait with Russian Piano, romanzo ambientato a Vienna che racconta una storia sulla musica. Il primo dell’autore pubblicato anche negli Stati Uniti. «Mi è stato detto che è tra gli scrittori viventi di maggior successo in Germania, e capisco perché. Questo romanzo è allo stesso tempo subdolo, profondo, divertente, e anche estremamente misterioso», continua Hawke, fino a paragonare lo scrittore tedesco a Jack Kerouac, autore di On The Road, Big Sur, considerato tra i più importanti scrittori statunitensi del XX secolo. Per poi perdersi in strane metafore: «Questa storia è un requiem per un’arte perduta, sommersa nel vino di porto». E ancora: «Questo è un romanzo sulla musica, gli stati d’animo e la memoria. Come il rumore del motore della Rolls-Royce di un violoncellista locale, il romanzo di Wondratschek è di “alta qualità musicale”». Nel corso di alcune interviste, il ragazzo di L’attimo fuggente, ex marito di Uma Thurman, volto della trilogia Before di Richard Linklater, aveva più volte detto che se non avesse fatto l’attore, sarebbe sicuramente diventato uno scrittore.

La cover del romanzo di Wolf Wondratschek

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.