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TikTok potrebbe aver aiutato a risolvere un vecchio caso di omicidio
Tra le tante challenge di balletti e sfide che si susseguono su TikTok, c’è un account che recentemente ha raggiunto la viralità per un motivo ben diverso da quelli comunemente associati all’app. Si tratta di quello gestito da Sarah Turney, che dopo aver provato con un podcast, un blog, un gruppo Facebook e un account Instagram, ha scelto TikTok per riportare alla luce il caso di sua sorella Alissa, scomparsa il 17 maggio del 2001 a Phoenix, in Arizona. Come ha ricostruito il New York Times, Alissa e Sarah Turney all’epoca vivevano con Michael Turney, padre di Sarah e patrigno di Alissa, dopo che la loro madre era morta di cancro. Al momento della scomparsa di sua sorella, Sarah aveva 12 anni e da allora non hai mai smesso di cercare la verità sulla sorte di Alissa. Quest’ultima era sparita nel nulla dopo aver avvisato il suo fidanzato che il patrigno l’avrebbe fatta uscire da scuola prima del previsto, aggiungendo che si sarebbe vista con gli amici la sera stessa, un appuntamento a cui non si è mai presentata.
Al ritorno da scuola quel giorno, Sarah aveva trovato la camera della sorella a soqquadro: sull’armadio c’era un biglietto in cui Alissa diceva di essere scappata in California. Una fuga a cui la piccola Sarah aveva inizialmente creduto, visto che la California era sempre stata un desiderio di Alissa, e visto anche che lì avevano una zia alla quale la ragazza si sarebbe potuta rivolgere. Eppure Alissa aveva lasciato a casa il suo cellulare e i suoi trucchi, cose a cui teneva moltissimo, e non passò molto tempo prima che la polizia la dichiarasse ufficialmente scomparsa. Le indagini non portarono però a nulla di concreto: nel 2006 un serial killer della Florida, Thomas Hymer, si assunse la responsabilità dell’omicidio, ma non furono trovate prove a sostegno delle sue dichiarazioni. Sin da subito i sospetti si sono addensati sul patrigno, che con la ragazza aveva un rapporto complicato: come riportato da Alissa e ammesso da lui stesso in sede di interrogatorio, era molto più duro con lei che con gli altri due figli, al punto da sembrare ossessionato dalla ragazza e dalla volontà di controllarla.
@saraheturneyI couldn’t make this up if I tried. ##justiceforalissa ##fyp ##voicesforjusticepodcast ##foryou ##foryoupage ##foryourpage ##truecrime♬ original sound – saraheturney
Nel 2010, Turney si è dichiarato colpevole di detenzione illegale di dispositivi distruttivi non registrati ed è stato condannato a sette anni di prigione. È uscito nel 2017 e da quel momento Sarah ha iniziato a condividere sprazzi di conversazioni registrate tra lei e Turney, interviste con le forze dell’ordine e una serie di altri dettagli del caso, che raccontano di un rapporto abusivo, prima su varie piattaforme online e poi, dallo scorso aprile, su TikTok. È lì che, per la prima volta, è riuscita a catturare l’attenzione degli utenti, raggiungendo il milione di follower. Come ha raccontato a Elle, il suo obiettivo era arrivare a un pubblico giovane che potesse ricondividere la sua storia, cercando di presentare il caso di Alissa «nel modo più obiettivo possibile, includendo il meno possibile delle mie speculazioni e solo presentando i fatti».
Tra il materiale di Sarah sembra ci fossero elementi di cui la polizia non era a conoscenza, visto che Turney si era sempre rifiutato di parlare con gli investigatori. In una di queste conversazioni, ha detto alla figlia che le avrebbe raccontato sul letto di morte cos’era successo alla sorella, conversazione che Sarah ha registrato e messo online. Il caso è stato riaperto e ora Turney è stato formalmente accusato di omicidio, anche se, specifica il Nyt, non è ancora chiaro che ruolo abbia giocato l’attività investigativa di Sarah poiché gli investigatori non hanno specificato su quali prove si sono mossi per questa nuova accusa. Ma Sarah è riuscita finalmente a ottenere un giorno in tribunale per sua sorella Alissa.

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