Hype ↓
14:52 giovedì 28 agosto 2025
La stylist di Julia Roberts non vuole rivelare il brand del cardigan con la faccia di Luca Guadagnino Il misterioso cardigan indossato dall'attrice al suo arrivo a Venezia è già diventato l'oggetto del desiderio della Mostra del Cinema.
In Corea del Sud è stata approvata una legge che vieta l’uso dello smartphone a scuola a tutti gli studenti È una delle più restrittive del mondo ed è stata approvata dal Parlamento con una larga maggioranza bipartisan.
Il governo francese farà causa alla piattaforma Kick per il caso di Jean Pormanove, lo streamer morto durante una diretta Secondo il governo, la piattaforma streaming non avrebbe rispettato la legge in materia di moderazione e rimozione di contenuti violenti.
Il nuovo libro dell’autrice di Mangia, prega, ama è una storia d’amore, droga e malattia terminale Si intitola All the Way to the River, uscirà in inglese il 9 settembre e ha già fatto arrabbiare un po' di persone.
KPop Demon Hunters è diventato il film di maggior successo commerciale nella storia di Netflix Non solo il film più visto sulla piattaforma, ma anche il primo titolo Netflix a conquistare il botteghino Usa e la classifica Billboard.
Finalmente sappiamo di cosa parla La grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino È il film che aprirà la Mostra del cinema di Venezia ed è uno di quelli che concorreranno al Leone d'oro. I primi dettagli sulla trama hanno sorpreso molti.
Il vestito con cui Taylor Swift ha annunciato il suo matrimonio è andato sold out in un’ora Le Swifties hanno preso d'assalto il sito di Ralph Lauren per acquistare l'abito a righe indossato nelle foto con Travis Kelce.
Al Burning Man sta succedendo un disastro, di nuovo Tempeste di sabbia, code di otto ore per entrare, l'Orgy Dome distrutto: dopo la tremenda edizione 2023, anche quest'anno le cose sembrano mettersi male.

Wes Anderson, collezionista

I 500 oggetti selezionati per Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori, in Fondazione Prada fino al 13 gennaio, connettono il visitatore allo spirito del collezionismo più di altri tentativi di parlarne in astratto.

25 Settembre 2019

Pensavano sarebbe stato facile. «Eravamo convinti che avremmo scelto rapidamente una manciata di opere che piacevano a entrambi e avremmo  finito». Pensavano ci sarebbero volute due settimane, forse tre al massimo. «Ovviamente ci sbagliavamo, ma credo che ce lo aspettassimo. Tuttavia non pensavamo di essere in errore così a lungo». Wes Anderson e sua moglie Juman Malouf, illustratrice, scrittrice e designer hanno infine speso due anni a rovistare tra gli archivi mastodontici del Kunsthistorisches Museum di Vienna (più di 4 milioni di opere) e del suo gemello, il Naturhistorisches Museum (20 milioni di oggetti). Hanno selezionato gli oltre 500 pezzi (una miriade) che rimarranno esposti in Fondazione Prada a Milano dal 20 settembre al 13 gennaio. Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori è l’annunciato “sequel” – proprio così, con terminologia cinematografica a corredo del titolo hollywoodiano – della mostra omonima in scena lo scorso inverno al Kunsthistorisches, che qui è ampliata e arrangiata nella configurazione definitiva. Una mise en-scène labirintica con stanze foderate in feltro, echi al giardino formale del castello di Ambras – fatto erigere nel Cinquecento da Ferdinando del Tirolo per accomodarvi la collezione asburgica – e tante vetrinette. Nel complesso, una rassegna superficiale e sublime scandita da principi ordinatori abbastanza evidenti come: epopee di bauli, scatole, contenitori; suite di cose verdi o di legno; micro-cosmi di miniature; zoo fantastici; ritratti di bambini.

Gia s’immaginano i fan del Grand Budapest Hotel in estasi. E tuttavia, al debutto viennese, davanti a tanta estetizzante ossessione, i puritani dell’erudizione – e gli accademici grevi – non sono riusciti a gioire, tra l’altro, dei materiali di solito rintanati nei depositi che per la prima volta venivano esposti al pubblico (un paio di centinaia). Dei molti oggetti molto insoliti. Non hanno trovato forse divertente che Cranach il Vecchio stesse accanto a un pittore qualsiasi. O che un non particolarmente importante sarcofago di toporagno (che nel display permanente del museo sta in una bacheca affollata dove solo un visitatore su mille lo nota) diventasse la star dello show. Una difficoltà che si era già manifestata, come ha svelato lo stesso Anderson nel testo introduttivo del catalogo: «È vero che i curatori più anziani del Kunsthistorisches Museum non sono riusciti a individuare subito quelli che per noi erano i collegamenti lampanti; e persino dopo averli spiegati sono sorte ancora domande sulla loro validità curatoriale».

Pare che alcuni curatori sentendosi chiedere se avessero «qualcosa di verde» abbiano reagito d’istinto con una risata o un gemito; un atteggiamento replicato da alcune critiche intransigenti (segnatamente sul New York Times) che non hanno apprezzato la disinvoltura con cui articoli del patrimonio storico sono stati trasportati in un «contesto puramente visivo» tipo «l’account Instagram @accidentallywesanderson». E in effetti Anderson e Malouf transitano con leggerezza dalla Storia alla cronaca di un gusto personale, arredando vetrine adatte anche alle signorine; ma che ciò signifchi che l’esperimento non sia riuscito pare una conclusione un po’ affrettata. Per il vero, le strategie espositive messe in atto qui non sono troppo diverse dagli esperimenti proto-museali, le antiche Wunder-kammer. E come non ricordare allora che i musei stessi sono nati da collezioni private – il Kunsthistorisches si fonda proprio sulla collezione che stava nella terza ala del castello di Ambras, dove erano depositati, in venti armadi, oggetti di varia natura – e quindi da vissuti, tormenti, manie assolutamente personali?

Per questo Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori connette il visitatore allo spirito del collezionismo più di altri tentativi di parlarne in astratto, e ricorda anche un po’ una bella mostra che fu a Firenze un paio d’anni fa, Leopoldo de’ Medici principe dei collezionisti. Rincuora constatare come tra i collezionisti old-fashioned prevalga, su categorie e specializzazioni, capriccio e meraviglia. Ora che il progetto espositivo della coppia passa da un museo storico a un’istituzione devota al contemporaneo – con l’abitudine di dar carta bianca agli artisti – è quasi certo che la lettura sarà diversa. Ma l’antefatto serve ancora a rico dare che, se curare una mostra non è come fare un film, collezionare, in fondo, ci assomiglia un po’.

Articoli Suggeriti
Il nuovo libro dell’autrice di Mangia, prega, ama è una storia d’amore, droga e malattia terminale

Si intitola All the Way to the River, uscirà in inglese il 9 settembre e ha già fatto arrabbiare un po' di persone.

Finalmente sappiamo di cosa parla La grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino

È il film che aprirà la Mostra del cinema di Venezia ed è uno di quelli che concorreranno al Leone d'oro. I primi dettagli sulla trama hanno sorpreso molti.

Leggi anche ↓
Il nuovo libro dell’autrice di Mangia, prega, ama è una storia d’amore, droga e malattia terminale

Si intitola All the Way to the River, uscirà in inglese il 9 settembre e ha già fatto arrabbiare un po' di persone.

Finalmente sappiamo di cosa parla La grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino

È il film che aprirà la Mostra del cinema di Venezia ed è uno di quelli che concorreranno al Leone d'oro. I primi dettagli sulla trama hanno sorpreso molti.

Tutti i motivi per amare e odiare la propria famiglia stanno in Long Story Short

Disponibile dallo scorso 22 agosto su Netflix, la nuova serie dei creatori di BoJack Horseman è una di quelle sitcom che oramai non si fanno più: parla di famiglia, di quanto questa sia preziosa, esasperante e divertente.

Se ci fosse un Leone d’oro per la miglior locandina, l’avrebbe già vinto Bugonia di Yorgos Lanthimos

Il regista aveva dimostrato già un impeccabile gusto in fatto di locandine con quelle di Kinds of Kindness. Con quella del film che presenterà a Venezia è riuscito addirittura a superarsi.

Dobbiamo iniziare a prepararci al nuovo album degli Arctic Monkeys?

Secondo diversi indizi e indiscrezioni raccolte dai fan, la band è già al lavoro. Anzi, sarebbe già a buon punto.

La Mostra del cinema di Venezia non è ancora iniziata e c’è già una prima polemica

Ad accenderla è stata la lettera aperta di Venice4Palestine, firmata da decine di artisti italiani e stranieri, in cui si chiede alla Biennale di esprimersi a sostegno di Gaza e contro Israele.