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13:30 giovedì 17 luglio 2025
Persino Trump adesso dice che la teoria del complotto su Epstein è «una ca**ata» Potrebbe centrare il fatto che ora è lui quello accusato di essere negli Epstein Files che i suoi sostenitori vogliono vedere pubblicati.
Molte persone stanno commentando il teaser di Stranger Things 5 dicendo che è passato così tanto tempo che ormai non si ricordano più niente A regnare nelle reazioni al promo del gran finale della serie Netflix sembra essere la confusione: cosa è successo prima del lungo stop?
Si è scoperto che gli Houthi si finanziano vendendo armi sui social Un'inchiesta del Tech Transparency Project ha rivelato centinaia di gruppi e profili coinvolti nel traffico di armi sui social. A quanto pare, senza che nessuno finora si accorgesse di nulla.
È uscito il primo trailer di After the Hunt, il prossimo film di Luca Guadagnino Protagonisti Julia Roberts, Andrew Garfield e Ayo Edebiri. Esce il 16 ottobre, data per la quale Guadagnino ovviamente avrà girato almeno altri due film.
Il cagnolino Krypto di Superman è talmente adorabile che ha fatto aumentare del 500 per cento le richieste di adozioni di cani negli Usa Un altro successo del film diretto da James Gunn.
Il Premier francese Bayrou ha detto che per risanare il debito pubblico i francesi dovranno lavorare anche a Pasquetta E anche l'8 maggio, giorno in cui si festeggia la fine della Seconda guerra mondiale. Tutto per aumentare la produttività e sistemare i conti.
Nemmeno Martin Scorsese riusciva a credere di essere stato candidato all’Emmy come attore Per l'interpretazione di se stesso nella serie The Studio si è guadagnato la prima nomination a un premio da attore della sua vita, a 82 anni.
Il figlio di Liam Gallagher si sta facendo bello ai concerti degli Oasis indossando le giacche del padre Gene Gallagher è stato pizzicato a indossare una giacca Burberry di papà al concerto di Manchester: l’ha definita un «cimelio di famiglia».

Instagram vuole diventare sempre più puritano

17 Aprile 2019

Lo scorso 10 aprile Facebook ha pubblicato le nuove linee guida per la moderazione dei contenuti postati su tutte le piattaforme che controlla, Instagram compreso. Lo slogan è “rimuovere, ridurre, informare” e il tentativo è chiaramente quello di riconoscere e limitare tutti quei post (e gli utenti che li pubblicano) che incitano all’odio, alla violenza, alla discriminazione razziale e, allo stesso tempo, tutte le immagini considerate “inappropriate”.

Su quest’ultimo punto, però, le linee guida diventano piuttosto vaghe e, come fa notare The Outline, rischiano di stendere un velo di puritanesimo su una larghissima porzione di contenuti, e di creatori degli stessi, tutt’altro che offensivi o pericolosi. Questo è tanto più vero se si guarda a Instagram, che sin dal suo debutto è diventato il luogo prediletto per la condivisione di immagini che mettono in mostra i corpi, con e senza intenzioni di natura sessuale. I capezzoli delle donne, lo sappiamo, sono assurdamente considerati pornografia e vengono perciò oscurati, ma d’ora in poi la piattaforma eserciterà una sorta di censura più “soft”, ma non per questo meno odiosa.

Secondo le nuove regole, infatti, a essere segnalati non saranno solo i post apertamente di spam o violentemente grafici, che già vengono sistematicamente rimossi perché contrari al regolamento di community, ma anche quelli considerati “borderline”, e cioè «sessualmente allusivi, di cattivo gusto, o dannosi». Questo tipo di contenuti non verranno eliminati, ma Instagram farà in modo di non incentivarne la diffusione, evitando di consigliarli ad altri utenti tramite le pagine Explore o gli hashtag. Sarà più difficile trovarli, insomma, se non si conoscono già gli account che li pubblicano.

È un cambiamento che fa riflettere sulle trasformazioni che attraversano oggi le piattaforme di condivisione, alle quali affidiamo parti sempre più grandi della nostra vita, nel loro tentativo di compiacere una audience globale. E fa riflettere anche sulle nostre abitudini online e le nostre identità digitali. Al di là delle considerazioni filosofiche sulla questione, però, è utile ricordare a Instagram che Tumblr ha perso il 30% del suo traffico da quando sono stati bannati i contenuti porno e soft-porno e che, come dice The Outline «il problema sono i nazisti, non i capezzoli».

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