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19:33 sabato 13 dicembre 2025
Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.
Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.
Reddit ha fatto causa al governo australiano per aver vietato i social ai minori di 16 anni La piattaforma è convinta che la legge anti soci isoli i minorenni e limiti la loro voce politica nella società, fornendo benefici minimi.
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.

Parr Vs Ceto Medio Inglese

Perché in Italia abbiamo molti difetti ma non l'inclinazione al totalitarismo

30 Settembre 2011

Cartoline a colori pubblicitarie: promuovono i villaggi vacanze “Butlin’s” il cui slogan è “Our true intent is all for your delight”, ossia più o meno Vogliamo davvero farvi godere. I villaggi vacanze Butlin nascono in Inghilterra nel secondo dopoguerra, dopo la fine del razionamento della carne e l’inizio del mito del benessere: nascono per garantire divertimento a ciclo continuo in una terra vessata dal maltempo. L’opposto del maltempo significa vacanze al coperto: sale da ballo, piscine, centri commerciali, bar a tema caraibico, sale da biliardo a perdita d’occhio; più qualche svago all’aperto per quando non piove: giostre, passeggiate, barchette e laghetti. Le cartoline promozionali, prodotte tra gli anni cinquanta e i settanta, ossia l’epoca d’oro dei villaggi “Butlin’s”, sono capolavori di staged photography: scattate da un numero di fotografi impiegati dall’azienda, ritraggono frotte di vacanzieri in un misto di caos e posa, di relax ed estetica concentrazionaria. Il libro, intitolato come lo slogan dei villaggi, “Our true intent is all for your delight” è curato da Martin Parr, esperto di nostalgia e di ceto medio, fotografo e curatore inglese dell’agenzia Magnum, che agli inizi della carriera ha lavorato nei villaggi vacanze. Nella prefazione racconta come all’inizio degli anni settanta avesse sottovalutato la bellezza di queste fotografie perché la fotografia seria era ancora in bianco e nero, e come poi dopo la mostra di William Eggleston al MOMA di New York nel 1976, sdoganatrice del colore, avesse riconsiderato con occhi nuovi il materiale di “Butlin’s”.

Che dopo la seconda guerra l’idea di vacanza per il ceto medio fosse proprio un campo di concentramento dove tutto è ben organizzato ed efficiente è il paradosso su cui si costruisce la fantascienza inglese. Ceto medio, ordine, ottusità, disciplina, svaghi e spirito conservatore. La fantascienza inglese è molto più in bilico sul presente rispetto a quella americana: Arancia meccanica, V for Vendetta, Tommy, Quadrophenia – sono opere in cui si racconta il gusto kitsch del ceto medio e il suo rapporto con un bisogno morboso di ordine, uniformità. Perciò questo libro di “Butlin’s” pure se parla del passato risulta per me, un italiano, una fotografia del futuro. Il motivo è quasi imbarazzante da ammettere: come italiano, non ho mai fatto esperienza di un ordine sociale soffocante, ma l’ho diciamo pure introiettato come mio futuro immaginario a forza di guardare fantascienza inglese. In verità non riesco a immaginare cosa si provi a provenire da una nazione così quadrata, così orientata a fare di ogni cittadino un ingranaggio di un meccanismo, da avere appunto come paura principale quella di un mondo troppo funzionante.

È paradossale essere italiani e amare la fantascienza occidentale. Lo vediamo naturalmente come nostro futuro, ma il futuro del controllo totalitario non si può inferire dal presente italiano. L’italiano che più si dichiara angosciato da un imminente futuro totalitario è il presidente del Consiglio, il che significa, direi, che non corriamo questo pericolo. Ogni volta che trovo un’opera d’arte che mostra il conformismo massificante degli inglesi o degli americani dovrei dirmi che l’Italia è troppo piena di tamarri individualisti con tatuaggi da pirata per poter mai organizzarsi e privarmi della libertà. Dovrebbero privare di libertà i tamarri in scooterone, prima di arrivare a me. E sono troppi. Ogni problema che abbiamo in Italia viene dal contrario del totalitarismo: dallo Particulare. Dal feudalesimo, dall’individualismo, dalla famiglia nucleare, dalla mentalità da clan, dal non avere il sentimento del pubblico ma solo del privato. Gli unici momenti in cui mi sento osservato dal panopticon li provo alla dogana all’aeroporto JFK e in giro per il centro di Londra, con tutti i microcartelli che mi dicono cosa fare e non fare e con tutte le telecamere. Cosa c’è in gioco quando un italiano informato e antinazionalista guarda V for Vendetta o sfoglia il libro di Martin Parr sull’universo concentrazionario del villaggio vacanze “Butlin’s?” Cos’è, odiamo così tanto l’Italia che quasi vorremmo ereditare i problemi degli altri?

Martin Parr racconta (nell’introduzione al libro, scritta peraltro con un’eleganza e un’economia di parole e immagini invidiabile) che l’idea dei villaggi vacanze è del 1936 ma che vennero aperti dopo la fine della guerra perché durante il conflitto vennero messi a disposizione dell’esercito. Una volta aperti al pubblico pagante, i villaggi conservarono alcune caratteristiche militaresche, come la chiamata a colazione via altoparlante o il servizio d’ordine per non far entrare villeggianti abusivi, visto che all’interno era tutto gratis. In compenso, l’esercito inglese di sicuro non aveva il concorso di bellezza per anziane “Glamorous Grannies”.

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