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Perché le homepage sono destinate a morire

In soli due anni la homepage del sito del New York Times ha perso ottanta milioni di lettori. E – anche se lo starete già pensando – questo non significa che gli accessi al giornale siano in caduta libera. Vuol dire piuttosto che la fruizione e il modo in cui l’utente entra in contatto con la notizia stanno cambiando notevolmente: il lettore arriva sempre meno all’articolo che gli interessa attraverso un click sulla homepage, mentre sempre più spesso apre un link  intravisto sui social network. Il cambiamento già in atto nel mondo del giornalismo online potrebbe essere riassunto bene così: non sono più gli utenti a cercare le notizie, ma il contrario. Le novità ci appaiono sulla bacheca di Facebook e Twitter e arrivano nella nostra casella di posta elettronica attraverso le newsletter. E così visitare la homepage del sito di un quotidiano diventa sempre meno necessario. Gli anglofoni direbbero che si sta verificando il passaggio dai così detti “pull media” ai “push media”.

Per rendersi conto di quanto il rapporto che lega il lettore ai prodotti editoriali stia mutando velocemente, basta analizzare dei grafici realizzati da Buzzfeed per calcolare il traffico in entrata su alcuni siti come The Atlantic, Huffington Post e New York magazine.

Come evidenziato dai grafici, i trackback a un quotidiano online tramite Facebook e Twitter sono notevolmente cresciuti da due anni a questa parte. Le informazioni ci arrivano sempre più dalla “porta di servizio”, da ciò che gli esperti definiscono «dark social» proprio perché è un flusso particolarmente difficile da rintracciare.

Oltre alla lenta morte delle homepage, l’evoluzione del ruolo dei social media nel rapporto tra il lettore e la notizia ha un’altra importante conseguenza: l’informazione che plasma se stessa in base a quanti like gli articoli ricevono su Facebook o a quante volte vengono ritwittati è sempre più espressione del lettore piuttosto che della notizia. I giornali riescono ad avere un riscontro immediato delle loro attività in rete, e se un argomento diventa un hot topic non bisogna fare altro che insistere su di esso. La homepage, al contrario, ha un ruolo più istituzionale perché raccoglie quello che la redazione vuole fornire al suo pubblico. Molti siti hanno infatti deciso di sostituirla: tra questi compare Quartz, che in “homepage” pubblica non solo i titoli ma anche il testo degli articoli principali.

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