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Animali in battaglia (foto)

Gli animali sono in grado di prendere parte alle guerre? Parrebbe proprio di sì, a giudicare da questi esempi, raccolti dal sito io9.com. Non bisogna sottovalutare le abilità che essi possono imparare, nemmeno se per abilità si intende imbracciare un fucile o portare messaggi da un fronte di guerra all’altro.

Qui sopra un raro esempio di piccione fotografo. L’idea di allacciare una macchina fotografica sul torace dei piccioni venne nel 1907 allo speziale tedesco Julius Neubronner. Dopo aver usato questi volatili per consegnare medicazioni, un bel giorno si chiese perché non impiegarli per scattare fotografie aeree delle linee di guerra. Col tempo – e con grande piacere dei piccioni, immaginiamo – i modelli di fotocamera divennero via via più leggeri.

Questi delfini, debitamente equipaggiati, sono stati usati dai marines americani fin dalla guerra del Vietnam (ma anche la Marina sovietica, quando esisteva, ne possedeva qualche esemplare). Possono scovare mine sottomarine e aiutare in caso di attacco.

Ben lontano dal ruolo del 90% dei gattini che finiscono su Internet, quello ritratto sopra è un gatto-spia.

Negli anni Sessanta la CIA inaugurò l’operazione Acoustic Kitty, che avrebbe dovuto innovare l’intelligence americana in piena guerra fredda: spese 20 milioni di dollari per impiantare trasmettitori radio, microfoni e antenne sul più comune dei felini.

Non andò benissimo: il primo esemplare, uscito dai laboratori dei servizi segreti, venne investito da un taxi. Il progetto degli 007 a quattro zampe venne rapidamente abbandonato.
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