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Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.
È morto Jimmy Cliff, l’uomo che ha fatto scoprire il reggae al mondo Aveva 81 anni e senza di lui non sarebbe esistito il reggae per come lo conosciamo oggi. Anche Bob Marley deve a lui il suo successo.
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vince il premio.

«Non è una magia riuscire a parlare col computer?»

16 Gennaio 2012

Su Repubblica di oggi, Angelo Aquaro intervista Ashish Venugopal, l’informatico indiano che per Google ha creato Translate, il traduttore online della Grande G, che dal 2007 offre traduzioni online e gratuite sulla base di un algoritmo tutto googliano – a differenza di quello fatto da siti come Yahoo!, che si appoggiano su software non “interni”, come SYSTRAN. La chiacchierata è piacevole e spazia di argomento in argomento: si va dal modo in cui Venugopal è riuscito a strappare un “sì” a una ragazza che poi diventerà sua moglie alla traduzione dell’elfico – due cose collegate in modo bizzarro al suo lavoro.

Da annotare il passaggio in cui spiega come Google Translate e perché a volte le traduzione in e dall’italiano sembrano macchinose:

Perché nella vostra lingua suonano a volte un pochino più impacciate? È il problema delle inflessioni: l’accordo tra soggetto e verbo”.

Se un bambino inglese declina il verbo “giocare”, ha solo due desinenze: “pla-y” vale per io, tu, noi, voi e loro, con “pla-ys” che gioca solo per la terza persona. Pensate all’italiano: io gioc-o, tu gioch-i, egli gioc-a, noi gioch-iamo, voi gioc-ate, essi gioc-ano. Il povero computer avrà da lavorare, eh? “Come tutte le lingue romanze, l’italiano invece dà pochi problemi nel cosiddetto ordino-riordino, che riguarda cioè le posizioni delle parole nella frase. Però se ci spostiamo, per esempio, al giapponese, qui l’ordine delle parole è tutto da ricostruire”.

Ma c’è una lingua più difficile delle altre? Anche qui, non valgono le regole che un traduttore dovrebbe sudare, ma le caratteristiche al vaglio del computer: “Una lingua più difficile è una lingua che ha pochi dati sul web. Grande differenza nel riordino delle parole. E un gran numero di inflessioni”.

(Leggi l’articolo su Repubblica.it)

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