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È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi fotografi italiani Con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato l’Italia nel pieno dei suoi cambiamenti: dal boom industriale alle grandi navi a Venezia.
Instagram si è “ispirato” di nuovo a TikTok e ha introdotto la funzione repost Tra le nuove funzioni introdotte dall’ultimo aggiornamento ce n’è una che lo farà somigliare ancora di più al social rivale.
La rapper Lil Tay ha aperto OnlyFans appena compiuti i 18 anni e ha raccolto 1 milione di dollari in 3 ore Il suo è il nuovo record per quanto riguarda la velocità dei guadagni e batte quelli precedenti di Bhad Bhabie e Bella Thorne.
Al concerto delle Blackpink a Milano c’era anche Giorgia Meloni Dopo aver dato l’ultimo via libera al ponte sullo Stretto, la premier ha accompagnato la figlia all’attesissimo concerto della band coreana.
Il vero re dell’estate cinematografica potrebbe non essere Pedro Pascal Tre film in contemporanea nelle sale statunitensi è l’impressionante risultato raggiunto da Pascal…e da un inaspettato rivale.
È in corso un torneo di scacchi per stabilire qual è l’AI più intelligente Gemini, DeepSeek e ChatGPT si stanno sfidando in un torneo commentato in diretta da grandi campioni “umani” del gioco.
James Cameron ha detto che il film su Hiroshima sarà il più difficile mai realizzato Il regista di Titanic e Avatar ha spiegato che sarà una sfida tecnica ma anche umana e che potrebbe anche «non essere all'altezza del compito».
Un zoo danese cerca animali domestici indesiderati per sfamare i suoi predatori Piccoli animali da cortile e cavalli potranno essere donati per ricreare la catena alimentare naturale di tigri, leoni e linci in cattività.

Woody, prendi i soldi e scappa

28 Luglio 2011

Roma, esterno giorno: una troupe internazionale e isterica sequestra piazza Madonna dei Monti, con salsiccioni d’elio nuvoloso galleggianti in un cielo quasi-lombardo, a coprire il sole e anticipare le nuvole vere. Il vigile, calmo: “ce sta Vudi Allen”.

Nel bar della sora Silvana, rifugio d’intellettuali Tq e non solo, si ristora gonfio Alec Baldwin, poi finalmente arriva lui, l’ex geniale regista, manica di camicia e pantaloni kaki, calzettoni, cappello floscio, e pochi centimetri di pelle scoperta. Come se temesse contagi o zanzare. Un’aria da travet, da dopolavoro, gli manca la tracollina di nylon col nome dell’agenzia viaggi. Divisa indossata anche per una incresciosa ascesa al Quirinale: è il Protocollo che non vigila, o siamo ancora al complesso coloniale, seppur con l’America molto più in default di noi? (mentre Napolitano non ha avuto la prontezza di scamiciarsi a sua volta, magari con una battuta di bello spirito italiano). Pare ormai vittima non si sa quanto consapevole della sindrome pro-loco: si va dove ci invitano, la Spagna poi Londra poi Parigi e adesso Roma: si fan lavorare le migliori troupe estere e si coinvolgono gli scamarci locali per le coproduzioni assicurate: magari prenotando il posto un anno prima, come un tempo la pensione a Bellaria o Igea Marina; e speriamo che il clima sia buono come l’anno scorso, come siamo stati bene e come si è mangiato bene.

Però non è bello, diciamolo, almeno per chi ricorda i fasti del passato. Ma qui, mentre già si starà studiando il soundtrack d’operetta o jazzistico a accompagnare la commedia dolceamara freudiana o dostoevskiana con molto voice over, sempre intelligentissima e graffiante, e mentre si staranno sfogliando i dépliant d’agenzia turistica per il set dell’estate prossima (magari approfittando di un’Atene convenientissima last minute) si sottovaluta il notissimo e verificato effetto-marziano, quello dell’abusata pièce teatrale di Ennio Flaiano Un marziano a Roma (1954) in cui l’extraterrestre Kunt atterrava a Villa Borghese e per un po’ era vezzeggiato dall’entusiasmo dei romani, che come si sa è mutevole; poi trascinato nella Dolce Vita e in breve normalizzato e dimenticato (“a Marzià, spostate, che ce sta ‘a Ekberg”). Così, ecco oggi ogni sera l’ex geniale regista fotografato in tutte le migliori e peggiori trattorie romane, sempre con la stessa espressione aliena e attonita: in compagnia di osti via via meno entusiasti. E concerti di clarinetto almeno bisettimanali in tutti i ristoranti giusti del centro (sempre “a sorpresa”, in realtà ormai quasi prenotabili su Internet); e si odono già conversazioni a Fregene o a Capocotta: “stasera er clarinetto anche no, da Gusto negativo, ce sta Vudi co ‘a coreana”. E i party in tutti i salotti del generone, anche quelli meno ambiti e non ancora partiti per Formentera o Ponza o Cortina, dove peraltro dice che fa freddissimo.

Ormai anche il Messaggero lo mette tra le brevi, dopo i titoli delle settimane scorse (“Woody Allen gira il primo ciak a Ostia”; “Woody Allen a via del Corso”; “Woody Allen beve a una fontanella”; “Woody Allen mangia il prosciutto”: con conseguente immaginabile commento standard romano, forse incluso e previsto nell’accordo con le film commission preposte). Roma è già stufa, era abituata ad altre performance da Hollywood sul Tevere d’epoca: risse alcoliche, furti di gioielli, suicidi veri e finti nei grand hotel di via Veneto. Altri tempi, altra promozione: molto meglio, oggi, le gang scatenate che gambizzano, queste sì cinematograficamente, nella città quasi deserta. A Vudi, spostate, che ce sta Tomas Milian.

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