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Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.
Ai Grammy dal 2026 si premierà anche l’album con la migliore copertina È una delle tante novità annunciate dalla Record Academy per la cerimonia dell'anno prossimo, che si terrà l'1 febbraio.
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Ogni volta che scoppia un conflitto con l’Iran, viene preso come ufficiale un account dell’esercito iraniano che però non è ufficiale Si chiama Iran Military, ha più di 600 mila follower ma non ha nulla a che fare con le forze armate iraniane.
L’unico sopravvissuto al disastro aereo in India non ha idea di come sia riuscito a salvarsi Dopo l’impatto, Vishwash Kumar Ramesh ha ripreso i sensi in mezzo alle macerie: i soccorritori l’hanno trovato mentre cercava il fratello.
L’Egitto sta espellendo tutti gli attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia mondiale per Gaza I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.
Per ricordare Brian Wilson, Vulture ha pubblicato un estratto del suo bellissimo memoir Si intitola I Am Brian Wilson ed è uscito nel 2016. In Italia, purtroppo, è ancora inedito.

“L’urlo” di Munch è il quadro perfetto per quest’epoca, secondo il Guardian

16 Gennaio 2019

In vista dell’inaugurazione ad aprile della mostra Edvard Munch: Love and Angst al British Museum, il Guardian ha ripercorso le tappe che hanno reso “L’urlo” una delle opere d’arte più note in assoluto. La tesi del quotidiano è che, a differenza di altri capolavori, il dipinto in questione sia il simbolo più appropriato degli attuali sconvolgimenti politici, sociali, tecnologici, capace insomma di interpretare lo Zeitgeist. Anche Hugo Chapman, responsabile del dipartimento del museo che ospiterà le tavole di Munch, è convinto della sintonia fra “L’urlo” e le ansie odierne. Secondo il Guardian, questo “culto” collettivo sarebbe iniziato nel febbraio del 1994, quando l’originale fu rubato nella National Gallery di Oslo; un caso risolto in pochi mesi, che però contribuì ad aumentare il buzz intorno all’opera, come del resto il furto della seconda versione, anch’essa poi recuperata. Dagli anni Novanta, “L’urlo” è entrato nell’immaginario collettivo, accompagnando il cambiamento in negativo degli umori generali, specialmente dopo l’11 settembre, quando il soggetto della tela diventò una sorta di icona per racchiudere le nostre principali paure. Alla sua fama hanno nel tempo contribuito dinamiche eterogenee: dal successo dell’horror Scream, in cui il killer indossava una maschera bianca ispirata al quadro, alle pubblicità di una catena di pub britannica, dal merchandising a tema dell’artista-imprenditore Robert Fishbone alla celebre emoji della faccina spaventata, onnipresente nei messaggi su social network e non; di recente, il dipinto è stato associato a eventi di grande rilevanza, su tutti l’elezione alla Casa Bianca di Trump nel 2016, commentata dal fumettista Peter Brookes con la vignetta del giuramento del presidente, salutato da una folla di persone simili in tutto e per tutto a “L’urlo”.

Del resto, la stessa realizzazione dell’opera fu accompagnata da stati d’animo dirompenti: già nel 1892, la tela “Sick Mood at Sunset. Despair” di Munch presentava le stesse caratteristiche (colori accesi, il sentiero affacciato sul fiordo, il parapetto, le due figure allungate sulla sinistra) poi accentuate nelle quattro versioni di “Skrik” (titolo originale del quadro), con l’aggiunta della figura urlante in primo piano; disegni ispirati alle sensazioni vissute dall’artista, che in seguito avrebbe parlato di «un grande urlo infinito che pervadeva la natura». Una rappresentazione plastica di un senso quasi opprimente di angoscia e disperazione, dunque, e l’articolo ricorda come la miglior arte sia proprio quella catartica, in grado di «riconnetterci con esperienze demoniache ed estatiche che sfidano la noia del mondo».

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