Un episodio che ricorda molto quello che successe a Maria Schneider sul set di Ultimo tango a Parigi.
Il caso dell’imprenditore italiano rapito e torturato a Manhattan somiglia sempre di più a un film horror
Adesso si è consegnato alla polizia un secondo rapitore-torturatore, che ha confermato tutto quello che ha raccontato Michael Valentino Teofrasto Carturan.

Un investitore trentatreenne originario della Florida si è costituito alla polizia, confessando il suo coinvolgimento in uno dei casi di cronaca più violenti e surreali degli ultimi mesi. Secondo quanto riportato dal New York Times, il reo confesso, William Duplessie, avrebbe preso parte al tentativo di costringere un investitore milionario di Bitcoin a rivelare la password d’accesso ai sui conti, così da potergli sottrarre il suo ingente patrimonio.
Sembra dunque essere tutto vero quanto raccontato dal milionario italiano Michael Valentino Teofrasto Carturan a un attonito agente del traffico in cui si è imbattuto dopo essere riuscito a sfuggire ai suoi aguzzini. Secondo indiscrezioni, dalle prime perquisizioni nell’attico a Manhattan in cui è stato tenuto prigioniero per settimane sono emersi molti elementi che confermano anche i dettagli più macabri del suo racconto. Carturan ha rivelato alla polizia di essere stato rapito da John Woeltz – primo arrestato per il caso e affittuario dell’attico da 30 mila dollari divenuto scena del crimine – e torturato per settimane, in un’escalation di violenza seguita al suo rifiuto di fornire l’accesso al proprio portafoglio cripto.
Nell’appartamento da diciassette stanze sarebbero state rinvenute anche foto Polaroid scattate durante le violentissime torture subite dal ventottenne italiano. Legato con cavi elettrici, colpito con una pistola, sottoposto a scosse elettriche ai piedi immersi in acqua con un taser, l’uomo sarebbe stato anche sospeso dal tetto dell’edificio e minacciato di essere lanciato nel vuoto, se non avesse rivelato i codici d’accesso al suo conto. Nelle scorse ore anche una donna è stata fermata in relazione a quest’indagine i cui contorni ricordano un film horror. Al momento è stata rimessa in libertà senza che le venissero contestate accuse in merito al rapimento.