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02:44 giovedì 10 luglio 2025
Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

Come il selfie della Merkel con un rifugiato siriano è diventato fake news

07 Febbraio 2017

Nell’agosto del 2015, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha fatto una visita a un centro di accoglienza di Berlino. Anas Modamani, un siriano allora diciottenne, ne ha approfittato per avvicinarsi alla politica tedesca, estrarre il suo smartphone e scattare il più classico dei selfie virali. Inizialmente la foto è finita su alcuni dei più importanti quotidiani e telegiornali nazionali: era quasi scontato, visto il messaggio comunicato dallo scatto e la potenza dell’immagine.

«Per i primi cinque mesi, è stato un colpo di fortuna. Ora sono più propenso a credere che si sia trattato di sfortuna», ha detto Modamani alla Cnn. La foto con Angela Merkel è infatti diventata nel giro di poco tempo lo spunto ideale per la costruzione di fake news dal contenuto prevedibile: “Merkel, l’amica dei terroristi”. Modamani, stanco di quest’uso della sua immagine, ha deciso di querelare Facebook in Germania per ottenere, legalmente, che proibisca a terzi di legare il suo selfie a notizie false e infamanti (dopo le bombe di Bruxelles di marzo, un post molto condiviso mostrava la fotografia, incolpando i rifugiati siriani per gli eventi).

La prima udienza del caso è fissata per lunedì prossimo. La società di Mark Zuckerberg ha diramato una nota in cui dichiara: «Siamo impegnati a far fronte ai nostri doveri dettati dalla legge tedesca in relazione ai contenuti condivisi dalle persone sulla nostra piattaforma. Abbiamo già agito rapidamente per disabilitare l’accesso a contenuto che è stato accuratamente riportato dai legali di Modamani, per cui non pensiamo che le azioni legali siano necessarie o efficaci per risolvere la situazione». Com’è noto, Facebook in Germania ha di recente introdotto strumenti per contrastare le fake news.

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