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Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.
Nobody’s Girl, il memoir di Virginia Giuffre sul caso Epstein, ha venduto un milione di copie in due mesi Il libro è già alla decima ristampa e più della metà delle vendite si è registrata in Nord America.
YouTube avrebbe speso più di un miliardo di dollari per i diritti di trasmissione degli Oscar Nessuna tv generalista è riuscita a superare l'offerta e quindi dal 2029 al 2033 la cerimonia verrà trasmessa in esclusiva su YouTube.
Miss Finlandia ha perso il suo titolo dopo aver fatto il gesto degli “occhi a mandorla” ma in compenso è diventata un idolo dell’estrema destra Il gesto è stato imitato anche da due parlamentari del partito di governo Veri finlandesi, nonostante il Primo ministro lo abbia condannato.
In un editoriale su Politico, Pedro Sánchez ha definito la crisi abitativa «la più grande emergenza di questa epoca» E ha invitato tutti i Paesi dell'Ue a iniziare a trattare il diritto alla casa come quello alla sanità e all'istruzione.

Come il selfie della Merkel con un rifugiato siriano è diventato fake news

07 Febbraio 2017

Nell’agosto del 2015, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha fatto una visita a un centro di accoglienza di Berlino. Anas Modamani, un siriano allora diciottenne, ne ha approfittato per avvicinarsi alla politica tedesca, estrarre il suo smartphone e scattare il più classico dei selfie virali. Inizialmente la foto è finita su alcuni dei più importanti quotidiani e telegiornali nazionali: era quasi scontato, visto il messaggio comunicato dallo scatto e la potenza dell’immagine.

«Per i primi cinque mesi, è stato un colpo di fortuna. Ora sono più propenso a credere che si sia trattato di sfortuna», ha detto Modamani alla Cnn. La foto con Angela Merkel è infatti diventata nel giro di poco tempo lo spunto ideale per la costruzione di fake news dal contenuto prevedibile: “Merkel, l’amica dei terroristi”. Modamani, stanco di quest’uso della sua immagine, ha deciso di querelare Facebook in Germania per ottenere, legalmente, che proibisca a terzi di legare il suo selfie a notizie false e infamanti (dopo le bombe di Bruxelles di marzo, un post molto condiviso mostrava la fotografia, incolpando i rifugiati siriani per gli eventi).

La prima udienza del caso è fissata per lunedì prossimo. La società di Mark Zuckerberg ha diramato una nota in cui dichiara: «Siamo impegnati a far fronte ai nostri doveri dettati dalla legge tedesca in relazione ai contenuti condivisi dalle persone sulla nostra piattaforma. Abbiamo già agito rapidamente per disabilitare l’accesso a contenuto che è stato accuratamente riportato dai legali di Modamani, per cui non pensiamo che le azioni legali siano necessarie o efficaci per risolvere la situazione». Com’è noto, Facebook in Germania ha di recente introdotto strumenti per contrastare le fake news.

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