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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
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Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

La guerra va così male che la Russia ha annullato tutti i referendum per annettere territori ucraini

12 Settembre 2022

Due fonti vicine al Cremlino hanno riferito a Meduza che la Russia annullerà tutti i referendum per l’annessione di territori ucraini previsti nei prossimi mesi. Nelle intenzioni della Federazione, da qui a novembre a Kharkiv, a Zaporizhzhia e nella regione di Kherson si sarebbero dovute tenere consultazioni elettorali – sulla cui correttezza nessuno nella comunità internazionale ha mai nutrito grosse aspettative – per ufficializzarne l’annessione ai territori russi. Ora, a fronte di una controffensiva ucraina che sta costringendo le truppe russe a una repentina e imbarazzante ritirata (che sui media di Stato russi è stata prontamente ribattezzata “riorganizzazione“), questi referendum sono stati rimandati «fino a data da destinarsi».

A quanto pare sono state le vittorie ucraine a Kharkiv e nei territori circostanti a costringere la Russia a prendere questa decisione. Secondo quanto riporta Meduza, tutti gli “strateghi politici” inviati dal Cremlino a Kharkiv e Zaporizhzhia – con il preciso compito di organizzare i referendum sull’annessione – sono stati richiamati in patria: «Hanno tutti ricevuto l’ordine di tornare immediatamente a casa», racconta un fonte vicina al governo russo. Nei piani del Cremlino, i referendum si sarebbero dovuti tenere tutti il 4 novembre, il giorno in cui i russi festeggiano la Giornata dell’unità nazionale, occasione che Andrey Turchak, senatore e leader del partito di Putin Russia Unita, aveva definito «giusta, simbolica». In realtà, il 4 novembre era già una data ai quali i russi erano stati costretti dalla resistenza ucraina: all’inizio, i referendum dovevano tenersi ad aprile, poi a maggio, poi a settembre e alla fine si è arrivati a novembre.

Le fonti citate da Meduza raccontano anche del nervosismo espresso da Putin nei confronti dei suoi generali per le tante sconfitte incassate nel corso dell'”operazione militare speciale”. Pare sia stato lo stesso Putin a imporre il 4 novembre come scadenza per l’organizzazione dei referendum: il Presidente russo si sarebbe detto «stanco di aspettare». Ora, però, tutta la macchina organizzativa e propagandistica russa in Ucraina si è fermata: «Di novembre ora non parla più nessuno», ha raccontato la fonte di Meduza. A una richiesta di commento sulla situazione, l’addetto stampa di Putin, Dmitry Peskov, ha preferito non rispondere.

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